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L’Ucraina dell’est in fiamme. Putin: ‘La situazione peggiora’

 

Il presidente russo Putin ha denunciato un ‘deterioramento’ della situazione nel Donbass, la regione dell’est dell’Ucraina.

Lo riferisce Interfax.

I leader dei separatisti di Donetsk hanno ordinato intanto l’evacuazione dei civili verso la Russia, parlando di 30 bombardamenti oggi dell’esercito di Kiev. Secondo gli Usa, Mosca ha concentrato fino a 190.000 militari ‘dentro e vicino’ l’Ucraina. ‘Molti di più dei 100mila stimati il 30 gennaio’, dice l’ambasciatore all’Osce Carpenter.

E una potente esplosione è stata segnalata nel centro di Donetsk. Si sarebbe verificata vicino al palazzo del governo dei separatisti filo-russi: lo riferisce l’agenzia russa Interfax. Secondo  i separatisti filo-russi citati dalla Tass ad esplodere è stata un’autobomba vicino all’edificio governativo a Donetsk. L’intera città di Donetsk “ha sentito l’onda d’urto ed il Ministro per le situazioni di emergenza si è recato sul luogo dell’esplosione”. Lo riporta l’agenzia russa Interfax sottolineando che al momento “non sono state segnalate vittime”.

Vladimir Putin è convinto che sanzioni contro la Russia nell’ambito della crisi ucraina saranno imposte comunque e che gli occidentali troveranno “una scusa”. Lo riferisce la Tass.

I leader dei separatisti di Donetsk hanno ordinato l’evacuazione dei civili verso la Russia. Lo hanno reso noto gli stessi capi dell’autoproclamata repubblica nel sud-est dell’Ucraina. Anche a Lugansk, come a Donetsk, i leader dei separatisti filo-russi hanno ordinato ai civili l’evacuazione in Russia nell’ambito della crisi in Ucraina.

Joe Biden parlerà alla 16 locali (le 22 in Italia) per dare “un aggiornamento sui nostri sforzi continui per perseguire la deterrenza e la diplomazia e sul rafforzamento delle truppe russe al confine ucraino”. Lo rende noto la Casa Bianca.

Gli Usa accusano la Russia di manovrare le persone con “cinismo” nel caso delle evacuazioni dei civili dalle regioni separatiste dell’Ucraina orientale. “È cinico e crudele usare gli esseri umani come pedine per distrarre il mondo dal fatto che la Russia sta preparando le sue truppe per un attacco”, ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato americano a Monaco, dove si tiene la Conferenza sulla sicurezza.

“Il colloquio è stato richiesto da Putin e la cosa importante è che l’atteggiamento dell’Italia, ma anche degli altri paesi, è l’unità della Nato che è senza sfumature. Ma accanto a questo è importante che ci sia una posizione ferma di fronte all’attacco in Ucraina. Ora tenere aperte tutte le possibilità di dialogo. L’ambizione è portare tutti allo stesso tavolo noi dobbiamo fare tutto il possibile perchè ciò avvenga”. Così il premier, Mario Draghi, in una conferenza stampa dopo il Cdm. “Le sanzioni devono essere efficaci e sostenibili e per questo c’è grande collaborazione anche da parte degli altri Paesi”. Lo dice il premier rispondendo a una domanda sulle eventuali sanzioni alla Russia. Draghi spiega come ci sia “un pacchetto di sanzioni che si sta studiano all’intenro dell’Ue, con la commissione. I punti di vista dell’Italia – aggiunge – sono tenuti pienamente in conto”.
Al momento una valutazione “sull’impatto quantitativo” delle eventuali sanzioni ancora non c’è ma “si sa che certe sanzioni avrebbero piu’ impatto sull’Italia e meno su altri Paesi. E la risposta è abbastanza chiara: tutte le sanzioni che impattano indirettamente su mercato energetico impattano di piu’ sul paese che importa piu’ gas. E l’Italia ha solo il gas, non ha il nucleare e il carbone ed è piu’ esposta”. Lo dice il premier Mario Draghi. Ragion per cui, aggiunge, “si sta anche studiando come l’Italia possa continuare a essera approvigionata da altre fonti se dovessero venire meno quelle dalla Russia”.

Bombardamenti sono in corso sul fronte est dell’Ucraina. Intanto il ministero della Difesa ucraino ha reso noto oggi di aver registrato 60 violazioni del cessate il fuoco da parte dei separatisti filorussi nella regione del Donbass nelle ultime 24 ore. Un soldato è rimasto ferito, ha aggiunto il ministero, secondo quanto riporta il Guardian.

I separatisti filorussi denunciano nuovi attacchi dalle forze governative. Separatisti filorussi dell’autoproclamata repubblica ribelle di Luhansk, nell’est dell’Ucraina, hanno accusato le forze governative di averli attaccati anche questa mattina con colpi di mortaio: lo riporta l’agenzia di stampa russa Interfax citata dal Guardian. I separatisti filorussi hanno segnalato 27 violazioni del cessate il fuoco da parte dell’esercito ucraino. Il Cremlino si è detto oggi “molto preoccupato” per gli scontri nell’est dell’Ucraina. “Quello che sta accadendo nel Donbass è molto preoccupante e potenzialmente molto pericoloso”, ha detto ai giornalisti il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov. La Russia è “allarmata da notizie” relative al forte aumento dei bombardamenti nel Donbass “con l’uso di armi proibite dagli accordi di Minsk”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavorv citato dalla Tass.

Kiev, 149mila soldati russi al confine. Il numero di soldati russi schierati ai confini dell’Ucraina ha raggiunto la soglia dei 149mila: lo ha reso noto il governo di Kiev. “Stiamo osservando le divisioni delle truppe russe, che sono 129.000. E, insieme alle componenti navali e aeree, questa cifra raggiunge quota 149.000”, ha detto nel corso di un intervento al Parlamento il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov.

Usa, Mosca ha fino a 190 mila soldati attorno all’Ucraina. La Russia ha concentrato fino a 190.000 militari “dentro e vicino” l’Ucraina, un numero di truppe significativamente più alto di quanto precedentemente noto. Lo ha affermato Michael Carpenter, ambasciatore degli Stati Uniti presso l’Osce. “Stimiamo che Mosca abbia probabilmente ammassato tra 169.000 e 190.000 effettivi in Ucraina e nelle vicinanze rispetto ai circa 100.000 del 30 gennaio”, ha detto Carpenter. L’indicazione della presenza di truppe “dentro” l’Ucraina, spiega il Guardian, è probabilmente un riferimento alle aree dell’Ucraina orientale controllate dai separatisti sostenuti dalla Russia.

Videocall Biden-alleati stasera alle 20. La videoconferenza per fare il punto sulla crisi ucraina che il presidente degli Usa Joe Biden terrà con i leader europei, il segretario generale della Nato e i vertici delle istituzioni Ue, a quanto si apprende, si terrà questa sera alle 20 (ora italiana). Tra i leader che prenderanno parte alla riunione anche il premier Mario Draghi, oltre a Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Boris Johnson, Olaf Scholz, il polacco Andrzey Duda e il presidente della Romania Klaus Johannis. Per l’Ue parteciperanno la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Charles Michel.

Austin, altri soldati russi verso il confine. Il governo americano prevede “ulteriori forze in movimento” verso il confine ucraino: lo ha detto oggi il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin.

Mosca ritira altre forze dalla frontiera. La Russia ha annunciato oggi di avere ritirato altri carri armati schierati vicino al confine ucraino e dei bombardieri nella Crimea annessa. “Un altro treno militare che trasportava personale e attrezzature appartenenti alle unità di carri armati del distretto militare occidentale è tornato alla sua base permanente”, ha affermato il ministero della Difesa in un comunicato. Allo stesso tempo, un portavoce della flotta russa, citato dall’agenzia Interfax, ha annunciato il ritiro di dieci bombardieri Su-24 dalla Crimea. Le unità ed i mezzi militari, ha precisato il ministero nella nota, sono arrivate nelle loro “basi permanenti nella regione di Nizhny Novgorod dopo aver completato le previste esercitazioni”.

Oggi la Conferenza annuale sulla sicurezza di Monaco. La Russia sta mettendo in pericolo la sicurezza dell’Europa con “richieste risalenti Guerra fredda”, si è lamentata il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock prima della Conferenza annuale sulla sicurezza di Monaco, che sarà dominata dalla crisi ucraina. “Con un dispiegamento senza precedenti di truppe al confine con l’Ucraina e richieste risalenti alla Guerra Fredda, la Russia sta sfidando i principi fondamentali dell’ordine di pace europeo”, ha affermato Baerbock in un comunicato. Mosca deve dimostrare “seri sforzi di riduzione dell’escalation”, ha esortato.

Leader internazionali e alti diplomatici si incontrano Monaco da oggi a domenica per tre giorni di discussioni sui temi della difesa e della sicurezza. Questa conferenza annuale arriva al culmine delle tensioni tra Mosca e l’Occidente, con quest’ultimo che teme che le truppe russe si stiano preparando a invadere l’Ucraina. Incontri in diversi formati si susseguiranno a Monaco, dove sono attesi la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, il segretario di Stato americano Antony Blinken, il capo delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il capo della Nato, Jens Stoltenberg, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La Russia, il cui ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, è venuto regolarmente a questa conferenza annuale, non ha previsto di partecipare quest’anno. La Baerbock vede in questa assenza una “opportunità” persa. “È proprio nell’attuale situazione estremamente minacciosa che sarebbe stato così importante incontrare anche i rappresentanti russi”, ha affermato.

Onu, le conseguenze di una guerra sarebbero catastrofiche. “La situazione attuale è più complessa di quella che esisteva durante la guerra fredda”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. “Sono estremamente preoccupato delle speculazioni su una possibile guerra in Europa. Io non credo che si arriverà al conflitto, ma se accedesse le conseguenze sarebbero catastrofiche”, ha aggiunto. “Io invito tutte le parti a stare molto attente alla propria retorica. Le posizioni pubbliche dovrebbero avere l’obiettivo di ridurre le tensioni non di alimentarle”, ha aggiunto Guterres sulla questione ucraina. A proposito del paragone col passato, il segretario dell’Onu ha affermato: “spesso mi viene chiesto se ci troviamo in una nuova guerra fredda. Io credo che la minaccia alla sicurezza sia maggiore e più complessa di allora. Nella guerra fredda c’erano meccanismi di valutazioni del rischio e vie informali per la prevenzione. Oggi la maggior parte di questi meccanismi non esiste più e le persone che erano esercitate a questo non sono più qui”. “Errori di comunicazione e supposizioni sbagliate” possono provocare escalation “dagli “effetti incalcolabili”, ha concluso.

Mosca, domani manovre e lanci di missili strategici. La Russia ha annunciato che domani effettuerà, sotto la supervisione del presidente Vladimir Putin, manovre delle sue “forze strategiche”, in particolare con il lancio di missili balistici e da crociera. “Il 19 febbraio, sotto la guida del comandante supremo delle forze armate russe Vladimir Putin, sarà organizzata un’esercitazione pianificata delle forze di deterrenza strategica”, ha affermato il ministero della Difesa, citato dalle agenzie di stampa russe. Il ministero della Difesa russo, ripreso dalla Tass, afferma che “le esercitazioni delle forze di deterrenza strategica erano state pianificate precedentemente.

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