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L’ONU adotta il Trattato per proteggere gli oceani. Greenpeace: “l’Italia proceda con una rapida ratifica” 

Lo storico Trattato globale per proteggere  gli oceani e raggiungere quindi una tutela del 30% entro il 2030, il cosiddetto “obiettivo 30×30”, è stato formalmente adottato per consenso dalle Nazioni Unite a New York. L’adozione arriva dopo che il testo del Trattato, concordato lo scorso marzo, è stato sottoposto a revisioni legali e tradotto in tutte le lingue ufficiali delle Nazioni Unite. I governi possono ora procedere alla firma e alla ratifica del Trattato per passare dalle parole ai fatti e, finalmente, proteggere davvero gli oceani del pianeta.

Il Trattato è un potente strumento giuridico che potrà essere utilizzato per raggiungere l’ambizioso obiettivo del 30×30, concordato dai governi nell’ambito della Convenzione sulla Biodiversità alla fine del 2022. Una volta ratificato, il Trattato permetterà infatti la creazione, anche in acque internazionali, di  una rete di santuari marini, liberi da attività umane distruttive. Affinché il Trattato diventi operativo, deve prima essere ratificato da almeno 60 nazioni: solo così potrà entrare in vigore e diventare uno strumento giuridicamente vincolante.

«Questo trattato è una vittoria per la vita degli oceani. Ora tutti i Paesi firmatari, Italia inclusa, devono procedere con urgenza alla ratifica e iniziare a creare una rete efficace di santuari marini anche nelle loro acque territoriali e Zone Economiche Esclusive. La scienza è chiara: solo proteggendo almeno il 30% degli oceani entro il 2030 daremo ai mari del pianeta la possibilità di riprendersi e prosperare», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «Continueremo a impegnarci per garantire una rapida ratifica del Trattato e fare in modo che una rete efficace di aree marine protette diventi presto realtà anche nel Mediterraneo».

In queste settimane Greenpeace Italia è impegnata nella spedizione “C’è di mezzo il mare”, che fino al prossimo 8 luglio si propone di monitorare e documentare la biodiversità e la fragilità dei nostri mari, minacciati dai crescenti impatti della crisi climatica, dell’inquinamento da plastica, della pesca intensiva. Proprio per difendere i nostri mari, Greenpeace Italia ha lanciato una nuova petizione: un appello ai ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e per la Protezione Civile e le Politiche del mare per chiedere un processo rapido di ratifica del Trattato globale sugli oceani. Anche diverse attrici e attori della celebre serie televisiva “Mare Fuori” hanno voluto sostenere con un video l’organizzazione ambientalista, unendosi all’appello per proteggere il Mediterraneo.

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