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LETEXPO VERONA. VICEPRESIDENTE DE BERTI “PROGRAMMAZIONE, SOSTENIBILITÀ, RESILIENZA E DIALOGO. IL VENETO È UN MODELLO PER TRASPORTI E INFRASTRUTTURE”

(AVN) – Venezia, 17 marzo 2022 

 

“Tra 10 anni avremo un Veneto completamente diverso da quello che vediamo oggi. Per questo, quando nel 2020 abbiamo approvato il Piano regionale dei trasporti ho voluto con forza che non fosse semplicemente una fotografia statica dello stato di fatto, ma un piano dinamico che guardasse ai fabbisogni del Veneto in prospettiva e che desse alla Regione la capacità di essere resiliente e rispondere alle onde d’urto di eventi esogeni, adattandosi in maniera tempestiva. Solo così saremo in grado di rispondere alle complesse dinamiche della mobilità delle persone e delle merci in costante evoluzione e solo così garantiremo una visione sostenibile, in un’accezione che non sia solo limitata all’ambiente ma che coinvolga anche il contesto economico e quello sociale”.

 

Queste le parole della Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti Elisa De Berti presente oggi a LETExpo Verona all’incontro dedicato al Piano dei Trasporti del Veneto, nell’ambito della prima edizione dell’evento fieristico su logistica, trasporti e intermodalità sostenibile.

 

“La pandemia ha rivoluzionato il nostro modo di spostarci. I flussi di mobilità sono cambiati, sia per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, sia per quanto riguarda quello delle merci. La guerra ha ora aggravato le difficoltà di un settore già provato dal Covid, ma che stava cercando di reagire. Caro carburante e assenza di materie prime hanno dimostrato come sia fondamentale non solo pensare in termini di una maggiore autonomia, in particolare energetica e alimentare, ma anche come pianificazione e programmazione rappresentino gli unici strumenti in grado di far fronte a situazioni emergenziali”, prosegue De Berti.

 

“Il nostro Piano è stato costruito per fornire risposte ad un complesso di criticità: la centralità della nostra Regione per snodi commerciali e turistici impone di definire obiettivi e strategie di connessione che consentano al Veneto di dialogare con i mercati nazionali, europei ed internazionali – prosegue la Vicepresidente. Nel dettaglio, iniziando dagli assi principali, centrale si rivela il completamente dell’Alta Velocità, tanto più significativo perché tre dei quattro corridoi di rilevanza comunitaria interessano il Veneto; ci sono poi gli interventi relativi al tunnel di base del Brennero, alle linee di accessibilità al tunnel e quelli inerenti al nodo di Verona. In aggiunta ai progetti lungo gli assi ferroviari, sono in corso di realizzazione e in programma iniziative per il miglioramento delle connessioni di ultimo miglio, e potenziamento infrastrutturale e digitale di una serie di nodi, in primis Quadrante Europa, Interporto Padova, Autorità di Sistema del Mare Adriatico Settentrionale e, non da ultimo, il collegamento ferroviario all’aeroporto di Venezia, quarto in Italia per volume e traffico di passeggeri”, dettaglia De Berti.

 

“Per quanto riguarda la rete stradale – prosegue la Vicepresidente – progetti fondamentali per il Veneto sono sicuramente la Superstrada Pedemontana, che vede oggi aperti al traffico complessivi 67 km sui 94 previsti, la variante della SS51 Alemagna a Longarone e la tangenziale di Cortina, infrastrutture fondamentali per il Bellunese in vista delle Olimpiadi del 2026, ed infine, collegati ancora all’appuntamento sportivo del 2026, anche gli interventi lungo la SS12 dell’Abetone e del Brennero con la variante di Buttapietra, che risolverà l’accessibilità alla città di Verona”.

 

“Va ricordato anche l’aumento del parco veicolare, a fronte di una rete stradale di poco modificata e satura, e l’aumento dei passeggeri e merci che impongono necessariamente un cambio di passo: dobbiamo pensare a cittadini, turisti e merci e offrire soluzioni che sappiano declinare la sostenibilità in termini ambientali, economici e sociali appunto, garantendo un’accessibilità quotidiana ed impegnandoci alla manutenzione e alla riqualificazione, fondamentale tanto quanto la costruzione di nuove infrastrutture”, specifica l’assessore, che conclude – “Si parla di un modello veneto vincente. I motivi per cui posso affermare che lo sia sono molteplici: un presidio costante dei luoghi in cui si decide, il presentare soluzioni che non sono il frutto di una visione localistica ma che invece presuppongono una pianificazione ampia e condivisa in termini interregionali ed infine il dialogo e l’ascolto trasversale degli stakeholders: solo attraverso un lavoro comune è possibile raggiungere obiettivi di ampio respiro, che sappiano affrontare il tempo e adattarsi a qualsiasi sfida”.

 

Il Piano Regionale dei Trasporti (PRT), che complessivamente prevede l’impegno di oltre 20 mld di euro, oltre a definire la pianificazione regionale dei trasporti in grado di rispondere alle complesse dinamiche della mobilità di persone e merci comprende una serie di piani e strumenti attuativi del PRT:

−         il Piano Regionale Triennale della Viabilità

−         il Piano regionale della mobilità ciclistica

−         il Piano neve

−         il Piano della portualità turistica

–          Il Piano del Trasporto pubblico locale

−         lo Strumento ricognitivo sullo stato di fatto e il fabbisogno della logistica nel Veneto

 

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