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Lavoro: Regione, sostenere famiglia e aumentare attrattività Fvg

L’assessore al Lavoro ospite del Congresso regionale Uil
pensionati. In apertura il ricordo della strage di Capaci

Trieste, 23 mag – L’importanza della collaborazione tra
istituzioni e sindacati per il raggiungimento di obiettivi comuni
in particolare in questo momento storico è stata al centro
dell’intervento dell’assessore regionale al Lavoro in apertura
del dodicesimo congresso regionale Uil Pensionati organizzato a
Trieste.

Il Friuli Venezia Giulia – è stato evidenziato dall’assessore – è
la prima regione italiana nelle quale si è raggiunta la parità
tra il numero dei pensionati e quello degli occupati tra le
persone in età lavorativa. Un dato che conferma la necessità di
costruire percorsi nuovi e prospettive diverse rispetto al
passato favorendo, da un lato, l’attrazione di persone e imprese
sul territorio per aumentarne la capacità produttiva e dall’altro
investendo sulla formazione.

Per la Regione è necessario superare alcune scelte nazionali che
negli ultimi anni invece di fornire una reale tutela ai
lavoratori hanno generato grandi distorsioni ed è prioritario
investire sui giovani e le donne, continuando a sostenere in
maniera decisa le politiche a favore della famiglia, che
consentono alle persone di avere figli e continuare il percorso
di crescita all’interno del mondo del lavoro e della società.

L’assessore ha quindi ribadito il proposito di continuare le
azioni intraprese a sostegno della famiglia, per il miglioramento
del welfare aziendale e l’implementazione dei centri per
l’impiego e ha infine sottolineato la volontà di cooperare con le
organizzazioni sindacali per individuare soluzioni alle nuove
problematiche che, nonostante il Friuli Venezia Giulia abbia
saputo reagire alle recenti crisi, si stanno profilando
all’orizzonte.

All’inizio del suo intervento l’assessore, a trent’anni esatti
dalla strage di Capaci, ha voluto ricordare il giudice Giovanni
Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anch’ella magistrato, e
gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio
Montinaro. L’esponente della Giunta ha evidenziato come quella
strage voluta dalla mafia abbia segnato l’identità dell’Italia ma
anche come non sia stata ancora fatta giustizia, dato che il
fenomeno mafioso continua ad avvelenare il Paese, da Nord a Sud,
con gangli che si sono radicati in profondità nella nostra
società.
ARC/MA/pph

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