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Lavoro: persiste il divario tra domanda e offerta delle professioni digitali

Le imprese investono una quantità crescente di risorse nella transizione digitale, ma si scontrano spesso con una diffusa mancanza di competenze avanzate sul mercato del lavoro. Molte tra le conoscenze che le aziende richiedono ai candidati riguardano tecnologie e strumenti che fino a pochi anni fa non esistevano, e l’offerta fatica quindi a tenere il passo con le necessità della digitalizzazione. In prospettiva, questo panorama può però anche creare nuove opportunità di crescita e di carriera per coloro che sapranno intercettare le tendenze attuali e scegliere percorsi formativi adeguati.

Assunzioni e richiesta di competenze digitali

Secondo i dati raccolti e analizzati dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, circa tre assunzioni su cinque nel 2021 richiedevano almeno competenze digitali di base. Si è però spesso rivelato difficile individuare profili corrispondenti alle richieste aziendali, in particolare nei casi in cui le competenze avessero grande importanza per lo svolgimento delle mansioni lavorative. Per le conoscenze digitali basilari, le difficoltà di reperimento di profili adeguati vanno dal 34,9 al 37,8%. Nel caso di competenze matematico-informatiche si fa fatica a trovare candidati adatti nel 36%-40,3% dei casi, mentre la difficoltà di assumere personale con capacità di gestione di soluzioni innovative va dal 37% al 40,9%.

È frequente che le imprese abbiano poi bisogno di una combinazione di queste conoscenze, un cosiddetto e-skill mix che consiste di almeno due delle competenze digitali ora citate. Questo mix è stato richiesto per 646.000 posizioni, e nel 40% dei casi sono state rilevate difficoltà nel reperire il personale idoneo. È stato particolarmente complesso individuare ingegneri elettrotecnici, amministratori di sistemi informatici, e sviluppatori di software. Per queste professioni, la difficoltà di reperimento è stata rispettivamente del 77,9%, del 65,0%, e del 64,2%. La carenza di candidati adatti a coprire queste posizioni può rallentare il processo di digitalizzazione delle imprese, diventando un ostacolo per la loro crescita.

Le opportunità legate a questa situazione

Il divario tra domanda e offerta di competenze digitali si può trasformare in un’opportunità interessante per coloro che sapranno dimostrare intraprendenza e un approccio lungimirante. Attraverso un corso di programmazione come l’Hackademy di Aulab si possono apprendere le competenze matematico-informatiche richieste dalle aziende, diventando un software developer e traendo così beneficio dall’attuale panorama sul mercato del lavoro. Imparare i linguaggi di programmazione è un modo per arricchire il proprio curriculum con competenze altamente richieste, aumentando così le possibilità di farsi assumere. Le professioni legate al coding sono numerose, e in base ai linguaggi e agli strumenti nei quali ci si specializza le opportunità di carriera possibili sono varie e stimolanti. Tra i settori in cui sono richieste conoscenze di coding ci sono programmazione web e sviluppo di applicazioni mobili, game development, intelligenza artificiale e realtà virtuale, cybersecurity, analisi dei dati, tecnologie cloud e molti altri ancora.

Gap di competenze a livello territoriale

Per completare il quadro, vediamo infine una panoramica della domanda di competenze digitali e della difficoltà di reperimento delle stesse a livello territoriale. Trovare personale con conoscenze matematico-informatiche adeguate è complesso soprattutto nel Nord-Est, dove si riscontrano difficoltà nel 48,4% dei casi. Per quanto riguarda le competenze digitali di base, è ancora nel Nord-Est che le imprese faticano di più, seguite dalle aziende del Nord-Ovest e dell’Italia centrale. La situazione è simile se guardiamo alle capacità di gestione di soluzioni innovative, che nel 51,1% dei casi sono difficili da trovare nelle regioni del Nord Est, in particolare in Trentino-Alto Adige e in Friuli-Venezia Giulia. Al Sud e nelle isole è la Sicilia a mostrare più criticità, con difficoltà a trovare le competenze richieste soprattutto a Messina e Caltanissetta.

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