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Lavoro: in Fvg sportelli sostengono famiglie e occupazione donne

Trieste, 7 giu – I temi del welfare, del territorio e del
lavoro domestico possono essere affrontati con modalità
differenti da quelle tipiche del modello assistenziale. Questa
Amministrazione ha deciso di concentrarsi sulla famiglia e
sull’occupazione femminile in modo trasversale, con un approccio
lontano dalle logiche assistenzialistiche e vicino invece ai
valori di uno stato sociale in grado di supportare i cittadini in
tutte le fasi della loro vita.

Questo il concetto espresso oggi dall’assessore regionale al
Lavoro intervenuto al convegno “Esperienze di welfare
territoriale per il lavoro domestico”, organizzato dalla
Federazione Italiana datori di lavoro domestico (Fidaldo) e
dall’Istituto per la ricerca sociale (Irs).

Sull’importanza del lavoro – fattore centrale per il riscatto, la
dignità e l’indipendenza della persona – l’Amministrazione ha
costruito le sue politiche approvando norme che, come ha spiegato
l’assessore, hanno effetti concreti anche sul sistema di welfare
della nostra Regione.

Rispetto altre aree del Paese, una specificità del Friuli Venezia
Giulia è quella di avere attivi degli sportelli funzionali alla
creazione di reti di sostegno alle famiglie e alle donne. Realtà
che collaborano in modo stretto con gli enti locali, i centri per
l’impiego e gli enti di formazione, questi luoghi di orientamento
non entrano in gioco solo nelle fasi di difficoltà ma sono, in
qualsiasi momento, un preciso punto di riferimento.

Nel corso dell’evento è stato presentato in particolare
“Si.con.te”, un servizio specialistico di incontro domanda e
offerta nell’ambito del lavoro domestico capace di offrire
informazioni e consulenza alle famiglie su incentivi e strumenti
che facilitano l’equilibrio fra la vita professionale e quella
familiare. In Friuli Venezia Giulia sono già 942 le famiglie che
si sono rivolte a questi sportelli per la ricerca di personale
nel settore domestico, mentre sono 2211 le persone che si sono
candidati per lavorare in questo ambito.

I dati continuano a confermare la condizione di svantaggio
dell’universo femminile in Italia sia per quanto riguarda
l’occupazione che per il ruolo, ancora totalizzante, del lavoro
domestico e di cura. Ancora oggi – ha aggiunto l’assessore – il
74% delle donne dichiara infatti di occuparsi da sole di questi
aspetti della vita famigliare.

Come ha riportato l’esponente della Giunta la situazione però in
Friuli Venezia Giulia è in netta controtendenza rispetto al resto
del nostro Paese. Tutta la Regione – ha ricordato – presenta
numeri molto positivi per quanto riguarda l’occupazione femminile
con Trieste che si trova al vertice della classifica italiana.
Risultati possibili grazie alla qualità dei servizi che in questo
territorio siamo in grado di erogare.

Le iniziative messe in campo dall’Amministrazione per favorire la
conciliazione dei tempi di lavoro di cura della famiglia
consentono infatti alle donne di scegliere qualsiasi percorso
lavorativo. Con la legge sull’istruzione è stato costruito un
percorso di garanzia, incentivando in modo importante il
doposcuola e gli interventi a supporto del sistema scolastico.

Per la famiglia – ha concluso l’assessore – abbiamo immaginato
percorsi che possano affiancare le donne nella crescita dei
figli, mentre sugli asili nido siamo intervenuti garantendo
l’iscrizione gratuita alle madri che hanno più di un figlio.
ARC/TOF/gg

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