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L’Avis Foligno ha festeggiato i suoi 70 anni di impegno per la vita

Importante traguardo per l’Avis di Foligno

Una strada lunga 70 anni, percorsa da numerose persone che hanno dimostrato generosità, altruismo e amore verso il prossimo.

La sezione comunale Avis di Foligno ha festeggiato ieri (domenica 15 ottobre) il settantesimo anniversario dalla sua fondazione, celebrando i volontari che ogni anno contribuiscono alla raccolta di sangue. Sono stati, infatti, circa 1.700 i donatori che hanno ottenuto una benemerenza, per aver raggiunto un numero significativo di donazioni.

La cerimonia si è svolta nell’auditorium San Domenico. Nel salutare i tanti partecipanti, il presidente dell’Avis di Foligno, Emanuele Frasconi, ha ricordato le tappe del sodalizio per raggiungere un traguardo così importante: “In questi 70 anni di vita – ha detto -, noi donatori abbiamo aiutato con un semplice gesto tanti nostri concittadini in un momento di difficoltà. Oggi siamo una grande famiglia di 2.932 donatori periodici, un buon numero, ma c’è ancora tanto da fare e per questo chiediamo aiuto ai giovani. Servono nuove leve, perché man mano che i soci anziani vanno via, qualcun altro deve subentrare”.

I dati del 2023

Dal 1° gennaio al 30 settembre scorso sono state 3.036 le donazioni: 2.687 quelle di sangue intero e 349 le plasmaferesi. Sempre nei primi nove mesi del 2023, i nuovi soci sono stati 193, di cui il 50 per cento sotto i 25 anni.

La cerimonia

Sul palco, insieme al presidente Frasconi, la dottoressa Marta Micheli, responsabile del Servizio Immunotrasfusionale dell’Usl Umbria 2 di Foligno, Enrico Marconi, presidente di Avis regionale Umbria, e Riccardo Meloni, vicesindaco di Foligno.

Numerosi gli interventi nel corso della mattinata, a testimonianza della vicinanza da parte di istituzioni e associazioni del territorio al sodalizio di Foligno.

Tra i partecipanti anche il consigliere della Provincia di Perugia David Fantauzzi che ha elogiato l’impegno dei tanti volontari: “Avis – sono state le sue parole – svolge all’interno della nostra comunità un’importante funzione di educazione sociale. In questo momento particolare, con una società che tende a chiudersi, avere questo stimolo a donarsi per gli altri, in maniera anonima e gratuita, assume un significato di grande valore, che va ben oltre la funzione sanitaria. Ogni donatore diventa un esempio di solidarietà portata agli altri”.

Anche il professore Roberto Segatori, nel suo intervento, ha definito il gesto del donatore Avis come un dono universalistico, un dono tendenzialmente disinteressato, paragonabile a quello che compie una madre verso i propri figli.

A lanciare, infine, un appello per aumentare le donazioni di plasma, di cui l’Umbria è più carente, è stato il presidente regionale Marconi, ricordando che il plasma riveste un ruolo fondamentale nella cura di molte patologie croniche, anche rare.

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