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Ladispoli (Roma): Ritorno a Scuola del Bimbo Iperattivo Sospeso per 21 Giorni

Una Sospensione Contestata

Dopo una sospensione di ben 21 giorni da un istituto di Ladispoli (Roma), il bimbo iperattivo di 6 anni è finalmente tornato a scuola. La vicenda ha suscitato scalpore e polemiche, culminando in un ricorso presentato dai genitori al Tar del Lazio.

Decisione del Tribunale: Rientro Immediato

Il Tar ha annullato la sospensione, ordinando il rientro immediato del bambino in classe. Tuttavia, nonostante la decisione, il bambino è stato inizialmente respinto al suo tentativo di rientrare a scuola il primo marzo.

Intervento del Ministro e Ispettori Ministeriali

Di fronte alla situazione, i genitori hanno sporto denuncia e richiesto l’intervento del Ministro Valditara, che ha inviato ispettori ministeriali per indagare sulla questione. È stato chiarito che la scuola ha il dovere non solo di far rientrare il bambino, ma anche di fornirgli il supporto necessario in relazione alla sua condizione.

L’appello del Padre e la Risposta del Ministero

Il padre del bambino, non ottenendo risposta positiva al tentativo di far rientrare il figlio a scuola, ha sporguto denuncia e lanciato un appello al ministro affinché facesse rispettare la sentenza del Tar. Il Ministero dell’Istruzione ha prontamente risposto avviando accertamenti e inviando ispettori nella struttura scolastica coinvolta.

Posizione del Preside e Dibattito sulla Vicenda

Il preside dell’istituto, Riccardo Agresti, si è detto disponibile a cooperare per fare chiarezza sulla situazione. Ha sottolineato di non essere stato informato sulla decisione del Tar al momento del tentato rientro del bambino a scuola, ma di aver agito di conseguenza una volta venuto a conoscenza della sentenza.

Conclusione

La vicenda del bimbo iperattivo sospeso per 21 giorni ha sollevato importanti questioni riguardo alla gestione delle situazioni particolari nelle scuole e al rispetto dei diritti degli studenti. È essenziale garantire un ambiente inclusivo e supportivo per tutti gli alunni, affinché possano godere appieno del loro diritto allo studio e alla crescita personale.

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