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Kiev chiede severe sanzioni. Draghi: “Inaccettabile violazione di sovranità”

 

Kiev si dice fiduciosa e pronta a difendersi all’indomani della decisione di Mosca di riconoscere indipendenza delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e di inviare truppe nel Donbass con lo scopo, è la versione del Cremlino, di “assicurare la pace”.

E mentre il parlamento di Lugansk approva unanimemente l’accordo con Mosca, l’Ucraina assicura che i suoi confini non cambieranno, perché non sarà ceduto un solo pezzo del Paese: ‘Avremo perdite ma vinceremo’, ha detto ai soldati il ministro dell Difesa.

Kiev denuncia l’uccisione di due suoi soldati in bombardamenti, ma anche Lugansk parla di violazioni del cessate il fuoco da parte ucraina. E secondo Mosca le autorità ucraine hanno schierato 120mila soldati sulla linea di contatto. L’allarme dell’ONU

12.26 L’Ue è sul punto di adottare sanzioni “massicce e robuste” contro la Russia dopo il riconoscimento delle due repubbliche separatiste del Donbass. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

12.19 Il cancelliere tedesco Olaf Scholz chiede sforzi diplomatici “per evitare una catastrofe” in Ucraina sottolineando che la diplomazia è “cruciale”. Nei confronti della Russia, ha poi aggiunto, potrebbero esserci “altre sanzioni”.

12.15 L’ok al primo pacchetto di sanzioni degli ambasciatori Ue, a quanto si apprende, include il bando di importazioni ed esportazioni dalle entità separatiste ucraine sul modello di quanto a suo tempo fatto per Crimea, l’inserimento nella black list di nomi ed entità (politici, militari, operatori economici, esponenti dei meccanismi di disinformazione) più eventuali ulteriori personalità tra i comandanti delle forze di “peacekeeping” russe e i leader delle repubbliche separatiste. Il via libera – che per ora non è formale ma di principio – riguarda anche il non riconoscimento dei passaporti russi rilasciati a cittadini delle due entità.

12.10 La Germania ha sospeso l’autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2. Lo ha annunciato il cancelliere Olaf Scholz.

12.03 La Russia riconosce le repubbliche ucraine separatiste all’interno degli attuali confini. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov secondo quanto riporta l’Interfax.

11.40 La Camera bassa del Parlamento russo (Duma) ha approvato il trattato di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso firmato tra il Cremlino e le due repubbliche separatiste ucraine.

11.12 “Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell’ambito dell’Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia”. Così il premier Mario Draghi in apertura del suo discorso all’insediamento di Franco Frattini al COnsiglio di Stato a proposito della crisi in Ucraina.

11.09 “Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di una inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale” dell’Ucraina. Così il premier Mario Draghi in apertura del suo discorso all’insediamento di Franco Frattini al Consiglio di Stato.

10.26 Circa 90mila residenti delle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk sono entrati nella regione russa di Rostov e altri stanno arrivando: lo ha reso noto l’ufficio regionale di Rostov del ministero russo per le situazioni di emergenza. Lo riporta Interfax.

9.43 La “prima raffica di sanzioni economiche britanniche contro la Russia” sarà resa nota oggi. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson, avvertendo che Vladimir Putin è deciso a “un’invasione su vasta scala dell’Ucraina”. Lo riportano i media internazionali.

9.35 Il Parlamento della Repubblica popolare di Lugansk ha ratificato oggi l’accordo di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso con la Russia: lo riporta un giornalista dell’agenzia russa Tass presente alla sessione. La ratifica è stata approvata all’unanimità da 46 legislatori sui 46 presenti alla speciale sessione plenaria. La prima lettura è stata subito seguita dalla seconda ed ultima lettura.

 9.29 “Rimaniamo fiduciosi e calmi. Siamo pronti e in grado di difendere noi stessi e la nostra sovranità”. Lo scrive su Twitter il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov all’indomani della decisione di Mosca di riconoscere l’indipendenza del Donbass. Un atto con il quale il “Cremlino ha riconosciuto la sua aggressione nei confronti dell’Ucraina”.

9.02 “Oggi pomeriggio adotteremo le prime sanzioni” nei confronti di Mosca. Lo ha detto l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell, arrivando a Parigi al Forum per la Cooperazione Indo-Pacifica. “Un Consiglio degli Affari Esteri informale si terrà dopo questo Forum”, ha annunciato Borrell dicendosi “certo del voto unanime” dei Paesi membri. Parallelamente, alle 9.30 a Bruxelles avrà inizio la riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri che avrà sul tavolo proprio il dossier sanzioni dopo il riconoscimento da parte di Mosca delle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk.

8.35 Due soldati ucraini sono stati uccisi da bombardamenti la notte scorsa e altri 12 sono rimasti feriti: lo ha reso noto la Joint Forces Operation del ministero della Difesa ucraino in un rapporto pubblicato questa mattina. Lo riporta il Guardian. Il documento sottolinea che l’Ucraina ha registrato 84 violazioni del cessate il fuoco nelle ultime 24 ore da parte delle forze appoggiate dalla Russia, 64 delle quali con armi vietate dagli accordi di Minsk.

7.19 Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è ancora pronto a incontrarsi con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, dopo la decisione del presidente russo Vladimir Putin di inviare truppe nelle due regioni separatiste ucraine: lo ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. “Anche nei momenti più difficili… noi diciamo: siamo pronti alle trattative”, ha detto Zakharova in dichiarazioni trasmesse su Youtube. Come è noto, un incontro tra Blinken e Lavrov è previsto per giovedì a a Ginevra.

3.11 “Le prossime ore e giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi”. Lo ha detto il sottosegretario agli affari politici dell’Onu, Rosemary Dicarlo, alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina, assicurando “il pieno impegno del segretario generale a lavorare per una soluzione diplomatica dell’attuale crisi”. “Ci rammarichiamo anche – ha aggiunto – per l’ordine di schierare truppe russe nell’Ucraina orientale, come riferito in una ‘missione di mantenimento della pace'”.

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