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Jerry suicida per negato permesso, oggi il funerale alla basilica dell’Annunziata

Il giovane nigeriano, laureato in chimica, si era tolto la vita a causa delle norme della Legge Sicurezza

Molta gente questa mattina alla basilica dell’Annunziata per il funerale di Prince Jerry, il 25enne nigeriano che si è tolto la vita lunedì, lanciandosi sotto un treno a Tortona dopo aver visto sfumare la possibilità di ottenere un permesso umanitario in Italia, a seguito della Legge Sicurezza.
Ad officiare i funerali don Giacomo Martino, responsabile Migrantes del capoluogo ligure, che aveva accolto Prince Jerry nel centro di Multedo, e che martedì si era recato a Tortona per il riconoscimento della salma.

In prima fila in lacrime la sorella arrivata dalla Spagna. Costretti a rimanere in Africa i genitori. L’unico rappresentante delle istituzioni il consigliere Mario Baroni in rappresentanza del Comune di Genova.
“Abbiamo molto da farci perdonare per il nostro cuore malato e chiuso – dichiara monsignor Giacomo Martino, responsabile della comunità Migrantes di Genova -. Abbiamo voluto bene a Prince, ma forse non abbastanza. Lo straniero nella parola di Dio deve essere trattato come il prossimo, deve essere amato, tutti siamo stranieri”.

La bara sarà portata a Coronata per la sepoltura. Prince Jerry era laureato in chimica nel suo Paese, ma il documento non era riconosciuto in Italia: per questo il venticinquenne aveva ripreso a studiare, fuggendo dalla miseria della Nigeria e cercando riscatto nel nostro Paese.

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