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Invecchiamento attivo, il Fvg lavora per contrastare la solitudine

Grazie a una rete su più livelli di associazioni di volontariato e realtà del terzo settore, anche i cittadini della terza età possono rivestire un ruolo attivo nella società.

“Nel Friuli Venezia Giulia, grazie all’associazionismo del terzo settore, assieme alla Regione, ai Comuni, alle realtà sul territorio, alle progettualità dell’Università di Udine, esiste una rete di buone prassi destinata a favorire un ruolo attivo ai cittadini della terza età, consentendo loro di essere partecipi e propositivi, protagonisti della vita delle loro comunità. Si tratta di iniziative che sono riconosciute e sostenute dalle normative regionali, alle quali intendiamo affiancare un provvedimento mirato al problema della solitudine: una condizione che vivono persone a volte vicine, e che spesso è trascurata, ma rischia di creare situazioni rese purtroppo evidenti da emergenze sulle quali ormai non è più possibile intervenire”.

Lo ha affermato il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, intervenuto, a Tolmezzo, all’evento “Invecchiamento attivo: insieme si può – le buone pratiche delle associazioni nel nostro territorio”, organizzato da “Cantiere Friuli – L’Università che ricostruisce”, iniziativa dell’ateneo friulano per condividere e valorizzare progetti pensati per supportare le persone anziane attraverso l’avvio di reti solidali.

L’evento di Tolmezzo, presente Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, è stata l’occasione per consegnare riconoscimenti ai progetti e attività del terzo settore e dei Comuni che mirano a dare sostegno alle persone più fragili per evidenziarli alle nostre comunità e favorirne la fruizione da parte dei cittadini, oltre che per diffondere le buone prassi tra altre realtà.

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