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Industrie: aumenta la richiesta di recupero e riciclaggio cascami

L’analisi realizzata da Fondazione Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular e resa pubblica con il rapporto L’Italia del riciclo 2019 promuove il percorso che il nostro paese sta facendo in tema di riciclo e di sostenibilità ambientale.

Se da un lato la produzione di rifiuti dal 2006 al 2019 è aumentata solo del 6%, nello stesso intervallo di tempo il riciclaggio ha registrato una crescita del 42%. Sono numeri incoraggianti per il nostro paese, che in generale sta facendo grandi passi avanti, nonostante ci sia ancora disomogeneità tra le varie regioni.

Un altro dato interessante è l’aumentata richiesta per il recupero dei cascami, affinché questi residui delle lavorazioni possano essere riciclati e riutilizzati. Il mercato dei cascami è in crescita in Italia ed un numero sempre maggiore di industrie decide di entrare a farne parte.

Cosa sono i cascami?

Con il termine cascame si fa riferimento allo scarto di lavorazione di una materia che viene impiegata in ambito industriale. Considerare i cascami come dei semplici rifiuti sarebbe però un errore, dal momento che gran parte di essi possono essere recuperati, trattati e riutilizzati.

La formazione di scarti è comunque un processo fisiologico ed è inevitabile che nel corso della lavorazione vengano a formarsi. Per ridurre l’impatto ambientale e per rendere l’intero processo produttivo più sostenibile la strategia migliore è affidarsi a delle società specializzate nella raccolta degli scarti e nella loro lavorazione per produrre delle materie prime secondarie.

Tra le realtà che si occupano del recupero e del trattamento degli scarti di lavorazione c’è per esempio la Pistoni S.r.l., azienda che da anni è impegnata nel settore del riciclaggio e che è diventata un punto di riferimento per le industrie che desiderano dare nuova vita agli scarti dei loro processi produttivi.

Sul sito cascami.it

è possibile conoscere tutti i servizi offerti dalla Pistoni S.r.l. per la raccolta ed il trattamento di materie plastiche e di materie tessili.

Gli scarti della lavorazione possono essere raccolti, catalogati e sottoposti a degli specifici trattamenti, che li trasformeranno in MPS, ovvero in Materia Prima Secondaria: essa può essere immessa di nuovo in commercio, acquistata dalle aziende ed impiegata per la creazione di prodotti finiti da vendere con il commercio al dettaglio.

Riciclare gli scarti di lavorazione: i vantaggi per le industrie

Le industrie hanno il desiderio di mettere in pratica una filosofia incentrata sulla sostenibilità ambientale e per questo sono sempre più attente al riciclo dei cascami.

Ciascuna azienda dovrebbe, innanzitutto, ottimizzare il proprio processo produttivo, con l’intento di ridurre al minimo gli scarti di lavorazione. Ciò porterebbe anche ad un abbattimento dei costi perché con la stessa quantità di materia prima si otterrebbe un numero maggiore di prodotti finiti.

Il riciclo degli scarti di produzione è vantaggioso anche per le aziende che decideranno di acquistare le materie prime secondarie ottenute con questo procedimento. Il prezzo di acquisto del materiale riciclato sarà infatti inferiore e consentirà di ridurre i costi di realizzazione del prodotto finito. Ciò si traduce nella possibilità di abbassare il costo di vendita per il consumatore, incrementando al contempo il guadagno per singolo prodotto.

Nonostante si tratti di scarti di produzione riciclati, grazie agli attenti processi di lavorazione e all’esperienza messa in campo dalle società specializzate, le MPS che si otterranno da questi materiali saranno di alta qualità. Acquistare materie prime secondaria dà dunque la possibilità di risparmiare, con la certezza di avere comunque a disposizione dei materiali di ottima qualità da impiegare nei processi che porteranno al prodotto finito da mettere in commercio.

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