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Il Saluto Fascista: Non è reato se…

Un’Analisi della Sentenza sul Saluto Romano durante le Commemorazioni a Milano

Il saluto fascista è reato, ma non per le commemorazioni.

La Cassazione a sezioni unite ha recentemente emesso una pronuncia significativa riguardo a una manifestazione tenutasi a Milano il 29 aprile 2016, volta a commemorare la morte di Ramelli, Pedenovi e Borsani. Durante l’evento, i partecipanti hanno salutato con il braccio teso, suscitando un dibattito legale sulle implicazioni di questo gesto.

Il Contesto Legale: Saluto Romano e Normative Antifasciste

La condotta descritta, ossia il rispondere alla ‘chiamata del presente’ con il cosiddetto ‘saluto romano’, è stata giudicata integrante il reato previsto dall’articolo 5 della legge Scelba (n.645/1952). Questo articolo vieta gesti evocativi della gestualità fascista e stabilisce che, in determinate circostanze, si configura il reato previsto dalla legge Mancino, vietante manifestazioni esteriori di organizzazioni che incitano alla discriminazione o violenza.

Decisione della Cassazione e Nuovo Processo di Appello

Le sezioni unite penali della Cassazione hanno riqualificato il caso come violazione della legge Scelba, annullando la sentenza d’appello precedente. Si è ordinato un processo d’appello-bis per valutare se sussiste il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista.

Reazioni e Commenti Politici

Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha risposto con rispetto alla decisione, sottolineando che la sentenza si commenta da sola. Nel frattempo, il Partito Democratico ha enfatizzato l’importanza di considerare il saluto romano come un’apologia di fascismo, richiamando la necessità di approvare leggi che inseriscano specificamente tale apologia tra le aggravanti della legge Mancino.

Conclusioni e Prospettive Future

La sentenza delle sezioni unite della Cassazione solleva interrogativi interpretativi riguardo alla situazione attuale. Mentre si conferma la nozione che il saluto romano possa costituire un’apologia di fascismo, rimangono aperti dubbi sulla sua reale portata e sulle possibili conseguenze giuridiche.

In conclusione, la decisione della Cassazione segna un punto cruciale nel dibattito sulla manifestazione del saluto romano durante le commemorazioni. Resta da vedere come questa pronuncia influenzerà le future normative e la percezione pubblica di gesti legati al passato fascista.

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