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Il 75% dei rifiuti nei laghi Maggiore e d’Orta è plastica

Legambiente cerca 230 volontari che ripuliscano le acque e aiutino a diffondere il messaggio che abbandonare i rifiuti è sbagliato e dannoso.

A volte non ci si pensa, ma il problema dell’inquinamento delle acque riguarda anche i fiumi e i laghi. In generale, circa l’80% dell’inquinamento marino è causato dalla plastica. Nello specifico, il 75% dell’inquinamento del Lago Maggiore e del Lago d’Orta è causato da rifiuti in plastica. Infatti, secondo i dati di Goletta dei Laghi di Legambiente, per ogni metro quadrato di spiaggia ci sono 2,5 rifiuti. Tre anni fa Goletta dei Laghi ha condotto il primo studio italiano sull’inquinamento acquatico di fiumi e laghi, causato dalle microplastiche. Quest’anno lo studio si è allargato, arrivando a comprendere anche i rifiuti di grande dimensione.

Goletta dei Laghi è arrivata quest’anno alla sua tredicesima edizione. Si tratta della campagna di Legambiente dedicata alla salute dei bacini lacustri, ed è realizzata in collaborazione con il CONOU (Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e con Novamont. La campagna di Legambiente ha monitorato 20 arenili nei laghi Iseo, Maggiore, Como, Garda e Trasimeno. Sono stati trovati e censiti 2183 rifiuti, che hanno portato alla stima di 2,5 rifiuti ogni metro quadrato di spiaggia. Il 75,5% dei rifiuti trovati sono plastica.

Goletta dei Laghi 2018, il Lago Maggiore e il Lago d’Orta

A inizio luglio l’edizione 2018 di Goletta dei Laghi ha studiato le spiagge dei laghi Maggiore e d’Orta. Oltre ai monitoraggi e alle analisi tecniche e scientifiche, i volontari si sono impegnati per sensibilizzare gli abitanti sull’inquinamento delle acque. Così i cittadini e le comunità del territorio sono stati coinvolti in attività di informazione e diffusione delle informazioni. Tra le iniziative c’era anche una tavola rotonda a San Maurizio d’Opaglio intitolata “Industria, turismo ed ecosistema lacustre. La ricerca continua dell’equilibrio”.

Tra i materiali abbandonati più trovati dalla Goletta dei Laghi, dopo la plastica, regina indiscussa, c’è il vetro/ceramica (10,3%), il metallo (4,7%) e infine carta/cartone (4,1%). Tra i rifiuti più trovati, poi, ci sono i mozziconi di sigaretta (29,4%), i frammenti di plastica, bottiglie e pezzi di vetro (7,4%), sacchetti di snack e merendine (5,6%), bastoncini per la pulizia delle orecchie (3,5%) e frammenti di carta (3,34%). Il 63% dei rifiuti abbandonati sono riconducibili a una cattiva gestione dei rifiuti urbani. Si aggiunge poi la carenza dei sistemi depurativi e la cattiva abitudine di usare lo scarico del wc come un cestino dell’immondizia.

“Il nostro studio, il primo a livello nazionale, dimostra che il problema del marine litter non riguarda soltanto mari e oceani -spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente-. L’80% della plastica che arriva sulle nostre spiagge viene trasportata proprio dai fiumi ed è presente in misura preoccupante anche nei laghi. L’obiettivo, dunque, è di approfondire ulteriormente la dinamica delle microplastiche nei laghi, analizzando il ruolo che questi sistemi semi-chiusi svolgono, in relazione alla presenza dei loro immissari ed emissari. Di certo il problema dei rifiuti dispersi sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti ed è necessario e urgente mettere in atto politiche di prevenzione e sensibilizzazione per ridurre gli impatti economici e ambientali causati da questa emergenza”.

Servono rimedi: Legambiente cerca volontari

La plastica è uno dei materiali più pericolosi dal punto di vista dell’inquinamento, perché è estremamente resistente e ci mette diversi secoli a decomporsi. Per questo, a pari passo con l’innovazione tecnologica che deve sviluppare idee innovative per lo smaltimento, servono lavoratori volenterosi che diffondano il messaggio. Infatti, Legambiente è alla ricerca di 230 volontari per fermare la tendenza a trasformare fiumi e laghi in discariche.

A tal fine, nei mesi scorsi è cominciato VisPO (Volunteer Initiative for a Sustainable Po). VisPO è un progetto di tre anni che coinvolgerà 230 volontari tra i 18 e i 30 anni, che impareranno a pulire e valorizzare le sponde del Po e dei suoi affluenti, in territorio piemontese. L’iniziativa è promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, in partnership con Arpa Piemonte e European Research Institute. È possibile candidarsi per diventare volontari europei VisPO sul sito www.bevispo.eu.

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