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Giornalista perde portafogli a Bari vecchia: 2 giovani glielo restituiscono

 

Il portafoglio è lì, per terra. Ai piedi della salita Miramare, all’ingresso della città vecchia. I due ragazzi lo guardano. Sulle prime pensano ad uno scherzo. Quelli di una volta, quando c’era chi si divertiva a legare col filo trasparente di nylon il portafoglio, per poi farlo schizzare nel caso qualcuno avesse cercato di prenderlo. Invece, il filo non c’è. Uno dei due ragazzi si china, lo prende e lo apre. All’interno carte di credito, soldi in contanti e documenti. La reazione è immediata: «Lo portiamo al Commissariato di Polizia. Qualcuno lo avrò perso». Detto, fatto.

Nel frattempo Annalisa Milella, giornalista sempre in giro tra Milano e New York, punta di diamante di Condè Nast Italia e di Vogue, profonda conoscitrice di usi e costumi di casa nostra, si accorge di aver smarrito il portafoglio. E torna sui suoi passi. Con la certezza di fare il classico buco nell’acqua. Il ragionamento è semplice. «Siamo nella città vecchia, dove devi stare attento quando cammini, alla borsa, alla collanina, al telefonino e via dicendo. Figuratevi se qualcuno trova un portafoglio con soldi e carte di credito. La classica manna caduta dal cielo». Così, mentre cammina rassegnata con lo sguardo fisso per terra, viene avvicinata da un vecchietto. Quei personaggi che passano inosservati tra i vicoli, ai quali però non sfugge nulla, sanno sempre tutto di tutti. Lui le chiede se avesse smarrito qualcosa. Lei, meravigliata («Ma come avrà fatto a capirlo?») risponde di sì. «Ho assistito alla scena del ritrovamento – risponde l’anziano -. Due ragazzi hanno trovato un portafoglio pieno e lo hanno portato alla Polizia».

Roba da libro Cuore metropolitano. Annalisa, incredula, raggiunge il Commissariato. Sui soldi e le carte di credito ci ha messo una pietra sopra. Almeno riuscirà a recuperare i documenti, evitando uno di quei pellegrinaggi burocratici infiniti. Ma le sorprese non finiscono qui. Una volta negli uffici, il lieto fine: portafoglio, carte di credito, soldi e documenti sono lì. Non manca nulla. L’ultima emozione è l’incontro con i due giovani. Lei vuole ringraziarli non solo con un abbraccio. Anche con qualcosa di tangibile. Una ricompensa. Loro, non ci stanno: «Abbiamo fatto solo quello che dovevamo fare». Alla fine c’è voluto il deciso intervento dei poliziotti per convincere i ragazzi ad accettare il regalo di Annalisa.
La storia vale più di mille spot pubblicitari. L’onestà e il rigore morale ritrovati, in questa zona della città, fanno ben sperare. Qualcosa è cambiato, qualcosa sta cambiando. In meglio. E i giovani sono il modo attraverso cui una società costruisce il proprio futuro.

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