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Gerusalemme, ultimatum di Hamas a Israele: ‘Via tutti i soldati dalla Spianata’

 

Ultimatum di Hamas ad Israele: liberi la spianata delle moschee entro le 18.

Hamas ha dato tempo ad Israele “fino alle 18 (le 17 in Italia) per far uscire i suoi soldati e i suoi coloni dalla Moschea Al Aqsa e dal rione di Sheikh Jarrah e di rilasciare chi è stato arrestato in questi giorni”. Lo ha detto il portavoce dell’ala militare di Hamas Abu Odeiba aggiungendo: “Siete stati avvertiti”.  Le sirene di allarme antimissili stanno risuonando a Gerusalemme e dintorni.

Lo dice l’esercito israeliano secondo cui le zone vanno da Beit Shemesh e Gerusalemme.

Nuovi incidenti tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Lo riferisce la Radio Militare secondo cui da parte dei manifestanti ci sono lanci di pietre mentre gli agenti rispondono con granate assordanti.  La polizia israeliana ha deciso di vietare l’ingresso di fedeli ebrei sulla Spianata delle Moschee (per gli ebrei il Monte del Tempio) in occasione del ‘Jerusalem day’ di oggi per evitare nuove violenze. Secondo i media nel luogo sono presenti circa 8mila fedeli islamici: alcune immagini diffuse sui social mostrano ammassi di fuochi artificiali, bastoni, pietre e bottiglie Molotov.

Secondo la Mezzaluna Rossa il numero dei feriti o dei contusi tra i manifestanti palestinesi negli scontri con la polizia sulla Spianata è salito a 278. Di questi – ha spiegato la stessa fonte citata dai media – circa 205 sono stati portati in ospedale e di questi 5 in gravi condizioni.

“Quanto avviene nella Moschea al-Aqsa è una vera strage e un crimine di guerra. Facciamo appello al nostro popolo affinchè scenda nelle strade ed affronti l’occupante”. Lo afferma sul sito di Hamas il suo portavoce Sami Abu Zuhri. “Questi crimini avranno conseguenze”. “Una aggressione criminale” Così l’esponente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Hussein al-Sheikh ha bollato su twitter gli scontri a Gerusalemme est. “L’Anp – ha aggiunto – sta valutando tutte le possibilità per rispondere a questa aggressione criminale contro i luoghi santi e i residenti”.

Inranto, Iil segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha “espresso la sua profonda preoccupazione per le continue violenze nella Gerusalemme est occupata, nonché per i possibili sgomberi di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Sheikh Jarrah e Silwan”. In una nota del portavoce ha “esortato Israele a cessare le demolizioni e gli sfratti, in linea con i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario”. “Le autorità israeliane – si legge ancora nella nota – devono esercitare la massima moderazione e rispettare il diritto alla libertà di riunione pacifica”.

“Tutti i leader hanno la responsabilità di agire contro gli estremisti e di pronunciarsi contro gli atti di violenza e istigazione”, prosegue la nota. Guterres ha esortato anche a “mantenere e rispettare lo status quo nei luoghi santi”, oltre a ribadire “il suo impegno, anche attraverso il Quartetto per il Medio Oriente, a sostenere palestinesi e israeliani nella risoluzione del conflitto sulla base delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e degli accordi bilaterali”.

La battaglia in corso “per lo spirito di Gerusalemme” è “la lotta secolare tra tolleranza e intolleranza, fra violenza selvaggia e mantenimento di ordine e legge”, ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu. “Elementi che ci vogliano espropriare dei nostri diritti, ci spingono periodicamente ad erigerci con una posizione forte come sta facendo adesso la polizia che appoggiamo. Solo la sovranità israeliana consente la libertà di culto per tutti”. “Le immagini dei mass media mondiali – ha concluso – sono distorte e falsificano la situazione: la verità alla fine prevarrà”.

Nella notte secondo i media gli incidenti sono avvenuti soprattutto alla Porta di Damasco dove circa 200 dimostranti hanno lanciato sassi contro gli agenti che hanno risposto con lancio di granate stordenti e cariche per disperdere le persone. Incidenti sono stati segnalati anche nel quartiere di Sheikh Jarrah dove la polizia è intervenuta contro i manifestanti palestinesi dopo che “fuochi d’artificio” sono stati lanciati contro le case. Tafferugli anche a Haifa nel nord di Israele dove, sempre secondo i media, 10 manifestanti sono stati arrestati.

Esercito: ‘Lanciati due razzi da Gaza’ – Due razzi sono stati lanciati ieri da Gaza verso il territorio israeliano. Lo ha riferito il portavoce militare secondo cui uno di essi è stato intercettato dal sistema Iron Dome. A quanto pare il secondo è caduto in una zona aperta. In precedenza sirene di allarme erano risuonate nella città di Ashkelon. Non si ha notizia di vittime. Inoltre decine di incendi sono stati segnalati oggi nei campi agricoli israeliani per continui lanci di palloni incendiari da Gaza. Israele ha avvertito Hamas che potrebbe regire “con potenza” al ripetersi di attacchi.

Re Abdallah, basta violazioni Israele, convocato diplomatico – Re Abdallah di Giordania in una telefonata con il presidente Abu Mazen ha condannato “le violazioni e le misure israeliane” sulla Spianata delle Moschee. Il monarca ha sottolineato che “devono cessare immediatamente le pericolose provocazioni contro gli abitanti di Gerusalemme”. Poco dopo il ministero degli Esteri giordano – ha riferito la Petra – ha convocato l’incaricato di affari israeliano ad Amman al quale è stata espressa “la condanna del governo giordano delle continue violazioni a danno della santa Moschea di Al-Aqsa, gli attacchi sulla Spianata ai fedeli e agli abitanti di Gerusalemme, specialmente a Sheikh Jarrah”.

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