ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Generazione Y, i Millennials che si ribellano alle etichette

La generazione Y viene spesso criticata per essere nullafacente, pigra e attaccata alle frivolezze della vita sui social. Ma alcuni Millennials non ci stanno.

Alcuni la chiamano Generazione Y, altri Millennial Generation, Generation Next o NetGeneration. Con questi appellativi si vuole indicare tutti i “Millennials” che sono nati fra i primi anni Ottanta e il 2000. I Millennials vengono spesso tacciati di pigrizia, frivolezza e superficialità. Sono spesso vittime di generalizzazioni che li descrivono come troppo attaccati alle apparenze di una vita condotta sui social network. La generazione Y è distratta, “mantenuta” dai genitori, e destinata a restare ai margini dei cambiamenti politici e sociali. Alcuni Millennials, però, non ci stanno.

I Millennials si differenziano dalla precedente generazione X perché sono cresciuti in un mondo digitale, hanno più dimestichezza con la tecnologia rispetto ai loro genitori. Si ricordano come si stava senza Internet, ma sono la “generazione cerniera” tra un’epoca e l’altra. Sono cresciuti e vivono in una società veloce e in costante cambiamento. Tuttavia, la dinamicità dei fenomeni sociali può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Da una parte, può essere un marasma infinito di opportunità. Infatti, si dice spesso che i Millennials oggi hanno la possibilità di inventarsi un lavoro, piuttosto che cercarne uno già preconfezionato, inseguendo il mito del posto fisso.

Dall’altra, però, non sempre i giovani della generazione Y riescono a carpire i fenomeni sociali. Talvolta possono sembrare destabilizzati e confusi da un mondo che cambia da un giorno all’altro. Ambire al posto fisso non è tra le priorità dei Millennials, che vogliono viaggiare, scoprire, dar voce alle loro passioni e ritagliarsi un posto nella società che sia fatto su misura per loro. L’ultima indagine Randstad Workmonitor mostra come il 72% dei lavoratori tra i 18 e i 44 anni in Italia non creda più ai benefici di un contratto a tempo indeterminato.

I Millennials, giovani “dal multiforme ingegno” che hanno bisogno di muoversi

La Millennial Generation ha bisogno di muoversi. Internet ha spalancato le porte del mondo, e i Millennials ce l’hanno a portata di mano. Viaggiano con pochi soldi, raggiungono posti lontani con una mail e creano network di conoscenze globali. Considerando l’impatto che internet ha avuto nella vita di tutti i giorni, non è difficile capire che i Millennials non vogliono arrivare alla pensione restando dietro una scrivania. “I Millennials utilizzano la loro abilità di networking per ottenere quello che desiderano e sfruttano le scarse risorse finanziarie che hanno a disposizione, senza rinunciare alla qualità. Basti pensare a fenomeni quali il crowdsourcing, il crowdfunding e la sharing economy”, si legge sul Nielsen Report sulla Generazione Y.

I Millennials non hanno la sicurezza della pensione, vantaggio su cui la generazione X poteva fare affidamento. Devono adattarsi a un mondo nuovo, che si trasforma con loro. Così si reinventano, riscoprono e rimodellano le opportunità che il momento storico offre loro e cercano di emergere. Questo nuovo modo di vedere e vivere il mondo può essere visto come un sintomo di pigrizia e scarso senso di responsabilità. Ma non è così. La società sta cambiando, il mondo del lavoro è sempre più dinamico, e spesso per emergere c’è bisogno di dare sfogo al “multiforme ingegno” che solo gli esponenti di una generazione giovane e fresca possono avere. I Millennials non sono solo obiettivi di innovative strategie di marketing, o pesi interminabili sulle finanze dei loro genitori. Hanno un’identità generazionale forte e vogliono difenderla mettendo in campo le loro infinite potenzialità e possibilità.

Un esempio di giovani che si ribellano alle etichette: i ragazzi de “ilMillennial.it”

“Dicono che la ‘generazione Y’ è troppo distratta, troppo superficiale e troppo impegnata a farsi selfie in bagno. Forse per alcuni è vero, ma noi non ci crediamo”. È questo il motto di alcuni ragazze e ragazzi di Roma che si sono riuniti, hanno raccolto le loro passioni e le hanno messe al servizio di altri giovani come loro. Per farlo, hanno usato il mezzo che li distingue e li rende qualcosa di mai visto prima nella storia del Pianeta: Internet. Questi ragazzi, infatti, hanno creato un sito, ilMillennial.it, che si propone come una piattaforma in cui tutti possono trovare contenuti, e condividere i loro pensieri. ilMillennial.it è “un portale a 360° a misura di ragazzi e ragazze che vogliono conoscere, mettersi in gioco e crescere”. Sono “la generazione più cliccata del momento”, e stanno costruendo un futuro nuovo, con gli infiniti mezzi a loro disposizione.

“Dare vita a un progetto così libero e così reale è stato possibile soltanto grazie alla passione e alla volontà dei tanti ragazzi che hanno voluto collaborare con noi fin dall’inizio, quando ilMillennial.it sembrava ancora un’idea irrealizzabile”, mi ha spiegato Oliviero Riparbelli, fondatore de ilMillennial.it. “Ora siamo pronti a partire sul serio e se riusciremo a costruire qualcosa di importante non dimenticheremo mai da dove abbiamo cominciato”, ha aggiunto.

I Millennials sono la generazione del DAI: Di più, Adesso, Insieme

Nel 2017 la Nielsen Company ha pubblicato un report in cui disegna una panoramica dell’esposizione ai media e degli acquisti dei consumatori Millennial. Al termine degli studi, hanno deciso di descrivere la generazione Y con tre lettere: D.A.I. –  Di più, Adesso, Insieme. “Ci sono 11 milioni di giovani che non conosciamo direttamente, ma che possiamo imparare a capire grazie a quello che raccontano di loro stessi, alle loro abitudini di consumo e alla loro dieta mediatica. Il punto di partenza è evitare i pregiudizi – il più comune è l’idea che lo smartphone sia al vertice dei loro valori – e ascoltare quello che hanno da dire oltre ai selfie”.

Di più, perché i Millennials vogliono di più. “Vogliono più informazioni, più qualità, più sostenibilità, più accessibilità, più alternative. Cresciuti durante il processo di democratizzazione di Internet, sono la generazione più informata e consapevole di sempre.” Adesso, perché i Millennials sono cresciuti con Internet, e si “sono abituati a pensare e agire velocemente”. Insieme, perché i Millennials “sono la generazione del ‘noi’. Si distinguono “per il valore che danno al concetto di community e per le loro capacità di socializzazione. I Millennials sono una generazione collaborativa, democratica, cyberattiva e partecipativa”.

 

Di A.C.

Facebook