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Gb: principe Filippo ‘razzista’? King’s College lo difende

 

– La figura del principe Filippo, consorte della regina Elisabetta morto il 9 aprile scorso quasi centenario, continua a tenere banco sulla stampa britannica, soprattutto su quella popolare. L’ultima vicenda riguarda il King’s College, celeberrima istituzione universitaria londinese di cui il duca di Edimburgo fu patrono fra le tante, che nelle ultime ore si è affrettato a rivendicare i propri legami pluridecennali con lo scomparso e a prendere le distanze da una polemica scatenata su di lui da gruppi di studenti e organizzazioni anti-razziste.

Tutto era nato dalla pubblicazione di una foto d’archivio del principe, ritratto in compagnia della regina in occasione di una visita all’ateneo datata 2002, da parte di Joleen Clarke, una archivista la quale aveva voluto rendere così omaggio alla sua memoria. Salvo poi scusarsi di averlo fatto, sull’onda di alcune proteste, e riconoscere come il ricordo di Filippo potesse aver offeso “una parte della nostra comunità” a causa di certi suoi “commenti razzisti e sessisti” del passato. Una ‘abiura’ denunciata come esempio di “cancel culture” da qualche deputato della maggioranza Tory che sostiene il governo di Boris Johnson e da cui il rettorato del King’s College ha tenuto infine a dissociarsi formalmente in una nota nella quale evidenzia “il lungo e apprezzato” legame dell’università col principe e “l’enorme contributo” dato da quest’ultimo alla vita pubblica e culturale del Regno.
La corte ha da parte sua evitato qualsiasi commento sull’accaduto, secondo costume. Così come evita di confermare o smentire le indiscrezioni fatte trapelare la settimana scorsa sul Sun da un presunto “insider” anonimo di palazzo sulla suddivisione dell’eredità personale lasciata dietro di sé dal consorte di Sua Maestà. Patrimonio che stando al tabloid di Rupert Murdoch ammonterebbe a 30 milioni di sterline – quasi 35 milioni di euro – e che il duca di Edimburgo avrebbe suddiviso regolarmente tra figli e nipoti senza penalizzare in alcun modo il ‘ribelle’ Harry o lo ‘scandaloso’ terzogenito Andrea, salvo destinare una quota insolitamente significativa al personale di servizio.

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