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[FOTO] Primo incendio del 2020: a Sezze brucia la zona del Belvedere

 sedici giorni dall’inizio dell’anno, ieri mattina a Sezze è stato registrato il primo incendio del 2020.

Il rogo è stato avvistato a ridosso dell’area del belvedere di Santa Maria, all’interno della vallata che conduce al nuovo tratto della 156 dei Monti Lepini.

Intorno alle 10.30 una vasta colonna di fumo, ben visibile sia da monte che da valle, ha iniziato a salire repentinamente sul crinale.

Immediato è scattato l’allarme e sul posto si è recata con tempestività una pattuglia dei vigili del fuoco proveniente da Latina.

Il personale ha potuto valutare la portata delle fiamme e ha iniziato subito l’intervento, scendendo qualche metro di crinale per arginare il fronte del fuoco che iniziava a farsi minaccioso.

L’intervento è durato circa un’ora, al termine della quale si è potuto fare un bilancio di quanto verde fosse andato perduto ed è stata predisposta una bonifica dei luoghi interessati dal fronte “caldo”.

Gli stessi vigili del fuoco hanno potuto ipotizzare quali siano state le cause del rogo, chiaramente di origini dolose considerato il periodo nel quale si è verificato.

Già nei giorni scorsi, in alcune zone adiacenti, erano state viste alcune fiamme alzarsi dal crinale, chiaro segnale che qualcuno, approfittando del fatto che quella zona è da anni ormai completamente abbandonata a se stessa, pensi bene di recarsi lì e di dar fuoco a rifiuti generici, magari sfalci di potature che coscientemente si decide di andare a smaltire altrove dando loro fuoco.

Una situazione che, ieri come in altre occasioni, mette a repentaglio ettari di macchia mediterranea e le stesse abitazioni adiacenti, sommerse letteralmente dal fumo.

Tutto questo, come se non bastasse, a ridosso del belvedere di Santa Maria, nel quale fa brutta mostra di sé un cantiere ormai bloccato da otto mesi e sul quale non si è ancora deciso come proseguire.

Una situazione che fa comprendere come il problema non sia la statua da sistemare a ridosso dell’affaccio sulla pianura, quanto piuttosto un serio ragionamento per recuperare l’intera area del centro storico setino.

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