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Fontana di Trevi: cartello razzista contro asiatici

La paura di un’epidemia unita a del malcelato razzismo è un mix esplosivo. In seguito all’annuncio dei primi due casi accertati di coronavirus a Roma, la situazione è sfuggita di mano.

Su un cartello appeso fuori da un bar vicino a Fontana di Trevi si legge: “A causa delle disposizioni internazionali di sicurezza, a tutte le persone provenienti dalla Cina non è permesso di entrare in questo posto. Ci scusiamo per il problema”.

Notare che il messaggio è scritto in cinese e in inglese, non italiano. Come se gli italiani che si sono recati nell’area interessata non possano essere potenziali portatori del virus.

Marco Palumbo, consigliere del Pd, commenta: “Ignobile il cartello affisso e poi rimosso dalla vetrina di un bar  a Fontana di Trevi nella giornata di oggi. La situazione già seria, diventa davvero grave. Comprensibile la paura del contagio, inaccettabile però pensare ad una discriminazione razziale in un momento così delicato e dove le persone dovrebbero essere semmai rassicurati e aiutate. Alimentare il panico affiggendo cartelli di divieto appellandosi a ‘disposizioni di sicurezza’ fai da te e non dichiarate ufficialmente da nessun organo di governo è gravissimo e rammenta quei funesti cartelli affissi sulle vetrine delle botteghe negli anni più bui del Novecento”.

Sul caso interviene anche Raggi che twitta: “Stop psicosi e allarmismi. Ascoltiamo solo indicazioni e pareri delle autorità sanitarie.
#Coronavirus”.

In seguito alle iniziali polemiche, il cartello è stato rimosso.

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