Il 19 dicembre 2022, l’Istat rende disponibili sul proprio data warehouse – tema “Conti nazionali”, sottotema “Conti ambientali”, sezione “Conti dei flussi fisici di energia (PEFA)” – i dati dei Conti dei flussi fisici di energia (Pefa – Physical Energy Flow Accounts) dell’economia italiana, per gli anni 2008-2020, espressi in terajoule (tj).
Il Pefa consente di analizzare in maniera dettagliata il metabolismo energetico del sistema socioeconomico e le interazioni tra sistema naturale e sistema antropico in termini di approvvigionamento, trasformazione e utilizzo dell’energia, fornendo una rappresentazione completa – e coerente con il sistema dei conti economici nazionali – dei flussi di energia dall’ambiente verso l’economia, all’interno dell’economia e dall’economia verso l’ambiente, distinguendo risorse naturali, prodotti e residui energetici. Per ciascun flusso di energia si registrano l’origine (offerta) e la destinazione (domanda) distinte per attività produttive, famiglie, accumulazione, resto del mondo e ambiente, attraverso uno schema matriciale basato sulla struttura delle tavole delle Risorse e degli Impieghi proprie dei conti nazionali monetari.
Con la presente edizione si rilasciano ex novo le stime dei flussi energetici dell’anno 2020 e si aggiornano quelle degli anni 2014-2019. Rispetto alla precedente edizione sono state introdotte le seguenti novità:
- inclusione dell’energia termica ambientale (pompe di calore) – a partire dall’anno 2017;
- revisione della ripartizione dei consumi delle famiglie tra le voci “riscaldamento/raffrescamento” e “altro” – a partire dall’anno 2014;
- revisione, per alcuni prodotti energetici, della ripartizione della produzione e dei consumi tra le diverse attività economiche, in seguito ad aggiornamenti dei dati di base;
- introduzione degli impieghi energetici per uso proprio;
- inserimento degli indicatori “intensità energetica del valore aggiunto” e “intensità di emissione di CO2 dei consumi energetici”.
Nel 2020, anno caratterizzato dalla crisi pandemica, l’energia che entra nell’economia nazionale ammonta a 7,6 milioni di terajoule (-10,3% rispetto al 2019), di cui il 19,4% è costituito da prelievi di energia dall’ambiente naturale italiano (+2,4% rispetto all’anno precedente) e l’80,6% da importazioni di prodotti energetici (-12,9% rispetto al 2019). Di contro, l’energia che esce dal sistema economico nazionale è pari a 7,4 milioni di terajoule (-9,5% rispetto al 2019) di cui il 16,8% è costituito da esportazioni di prodotti energetici (-11,9%) e l’83,2% da restituzioni all’ambiente naturale in forma di energia degradata e non più utilizzabile (-9,1%). La differenza tra i flussi di energia in entrata e in uscita dall’economia nazionale costituisce l’accumulazione netta di energia nel sistema economico.
Il consumo totale di energia delle unità residenti (Net domestic energy use – NDEU) nel 2020 risulta pari a 6,5 milioni di terajoule (-8,8% rispetto al 2019):
- il 30,6% è attribuibile alle famiglie (per trasporto in conto proprio, riscaldamento e raffrescamento, acqua calda e uso cucina, illuminazione e elettrodomestici) e la rimanente parte alle attività produttive;
- il 4,5% è finalizzato ad usi non energetici (Net domestic energy use for non energy purposes – NDEU_non energy): si tratta di energia utilizzata per produrre prodotti non energetici (plastica, bitume, ecc.) o per lubrificare ingranaggi;
- il 19,1% dell’energia consumata proviene da fonti energetiche rinnovabili, ma solo il 15,2% è considerabile consumo rinnovabile “moderno” (considerando il solo consumo per finalità energetiche – NDEU_energy – tali percentuali salgono rispettivamente a 20,0% e 15,9%);
- l’82,9% è effettuato mediante combustione (consumo rilevante per le emissioni atmosferiche; 9,9% in meno rispetto al 2019).
I dati del Pefa, comparabili – per costruzione – con i dati economici di Contabilità Nazionale, sono particolarmente idonei all’utilizzo nell’analisi integrata ambientale ed economica. Nel 2020 l’indicatore “Intensità energetica del Pil” (calcolato come il rapporto tra NDEU e Pil) è aumentato dello 0,3% rispetto al 2019, attestandosi a 4,1 terajoule per milione di euro di Pil (valori concatenati con anno di riferimento 2015).
Per maggiori informazioni, si rimanda ai metadati pubblicati.
Le serie sono diffuse tramite entrambi i data wharehouse I.Stat e IstatData (la nuova banca dati in cui stanno progressivamente migrando tutti i contenuti di I.Stat; fino al completo trasferimento dei dati i due sistemi coesisteranno).
Per informazioni
Giusy Vetrella
tel. 06 4673 3236
vetrella@istat.it
Silvia Zannoni
tel. 06 4673 3109
zannoni@istat.it