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Firenze, i fondi inutilizzati del bando “bar e ristoranti” vengano destinati agli artigiani

“Evidenziamo da tempo la scarsa comprensione del funzionamento del nostro sistema economico riscontrata dalla politica, tanto a livello centrale che locale: dal sistema dei ristori che ha ignorato sistematicamente ampi settori dell’handmade perché attività formalmente aperte, ma di fatto chiuse (produrre senza poter vendere non dà, come logico, fatturato), alle risorse che la Regione Toscana ha mancato di destinare praticamente al solo artigianato, dopo averne bandite per ristoratori, imprese del divertimento, ambulanti, giostrai ed in ultimo scuole di danza ed organizzatori di eventi. E oggi ne arriva la riprova”.

Il riferimento del presidente di CNA Firenze Metropolitana, Giacomo Cioni, va al bando ristori per bar e ristoranti della Regione Toscana che si è chiuso con poche domande (4.936) che lasciano non utilizzati ben 8 dei 19 milioni di euro stanziati.

Nella Città Metropolitana di Firenze, l’artigianato ha lasciato sul campo complessivamente nel 2020 l’1% delle sue attività: -4 per cento di imprese attive per la moda rispetto al 2019, -2,8 per cento per il manifatturiero, -2,4 per cento per la meccanica.

Mentre, le nuove imprese artigiane sono quasi il 25% in meno di quelle del 2019. Valori che arrivano a -51% rispetto al 2019 per traporti e magazzinaggio, -47% per la moda, -38% per manifatturiero, -33% per legno e mobili, -30% per la meccanica, -26% per i servizi alla persona, -23% per i servizi alle imprese.

“La Regione Toscana non solo ha mancato nell’allocare le risorse, escludendo dai sostegni un settore che pure descrive in ogni occasione come strategico, l’artigianato, ma ha anche sovrastimato l’entità degli aiuti necessari per ristorare le aziende in difficoltà. Torniamo a chiedere l’immediata messa a bando di risorse, a partire da un calo di fatturato del 30%, per la gran fetta di artigianato esclusa da ogni ristoro, partendo dagli 8 milioni di euro inutilizzati dal bando bar e ristoranti, accogliendo così le istanze di un comparto che, anche se non urla, necessita di urgenti attenzioni” conclude Cioni.

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