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F-35 – Il Pentagono esce dal programma e smentisce ministro Di Paola?

Roma – Gli Stati Uniti annunciano il taglio del programma per i nuovi caccia F-35 mentre l'Italia resta “convinta” della necessità di spendere 15 miliardi di Euro in un momento di gravissima crisi economica.
Il Pentagono ha comunicato ufficialmente la decisione di fare un passo indietro rispetto al programma internazionale per la costruzione di nuovi caccia militari. Un “taglio” da 400 miliardi di dollari, circa 307 miliardi di euro. Un ripensamento dovuto alla crisi economica ed alla necessità immediata di forti risparmi sulle spese militari dopo il dissanguamento delle guerre in Iraq e Afganistan.
La notizia del ripensamento degli Stati Uniti alimenta le polemiche, sempre più roventi, sul programma militare F-35 che il neo ministro alla Difesa italiano, Giampaolo Di Paola, difende a spada tratta.
Polemiche divampate con la smentita, data da Altraeconomia, alle parole del militare prestato alla politica. Di Paola aveva infatti dichiarato ufficialmente che l'Italia non può retrocedere perchè dovrebbe pagare una fortissima penale. I documenti analizzati da AltraEconomia, però, dimostrano che non ci sono penali previste e che, al massimo, può essere richiesto all'Italia di pagare le spese sostenute sin qui, ovvero ciò che già è stato pagato.
L'uscita dal programma annunciato dal Pentagono, se confermata, sarebbe un ulteriore schiaffo alle dichiarazioni del neo Ministro. Circostanze che, in un paese civile, prevederebbero le dimissioni del rappresentante del Governo.
Di certo gli italiani attendono una risposta ufficiale sul futuro del programma F-35. Un risparmio per 15 miliardi di euro che garantirebbe ossigeno alle asfittiche casse dello Stato e che potrebbero rendere meno pesanti tagli alle Pensioni, alla Scuola, alla Ricerca ed alla Sanità

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