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Estorsione e rapina in un bar a Frosinone: in manette due esponenti del clan Di Silvio

FROSINONE – Pretendevano di consumare bottiglie di champagne, spumanti, liquori, vini pregiati, cibi e bevande per banchetti, senza mai sborsare un euro. Gratis. E tutto perché il loro cognome incuteva timore ai gestori di un bar ricevitoria a Frosinone. Padre e figlio, Bruno Di Silvio, 43 anni e il figlio Antonio, 26 anni, il primo pregiudicato, il secondo con un precedente di quando era minorenne, dal 2013, costringevano il titolare dell’esercizio commerciale a sottostare alle loro angherie, causando al locale un ingente danno economico. Per i due, però, è scattato l’arresto su ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di estorsione e rapina in concorso.

I Di Silvio hanno stretto un sodalizio con il clan Spada per la gestione della criminalità a Ostia e nei territori limitrofi

Gli investigatori stanno ricostruendo il modus operandi dei malviventi: sembrerebbe che la portata del fenomeno sia più ampia e non strettamente connessa al bar. Le vittime coinvolte potrebbero essere molte di più. Secondo le indagini svolte dai carabinieri del capoluogo ciociaro, i Di Silvio, con un atteggiamento spavaldo e minaccioso, da anni costringevano l’uomo e il personale del bar a fornire alimenti e bevande, anche per centinaia di euro per volta, senza pagare nulla. E se i dipendenti chiedevano il pagamento di quanto consumato all’interno del bar, i due diventavano minacciosi e violenti e per evitare problemi, venivano lasciati stare.

A metà febbraio però c’è stata la svolta.

Il proprietario del bar, stanco delle continue angherie, si impunta e pretende il pagamento di quanto consumato dal padre, dal figlio e dalla loro combriccola. Gli estorsori lo trascinano nel retrobottega minacciandolo e strattonandolo. L’episodio viene ripreso dalla telecamera interna al locale. Il documento video sarà la prova principe che darà il coraggio al proprietario del locale di denunciare tutto. In un mese, i militari hanno effettuato indagini trovando riscontri in quanto denunciato dalla vittima e, su ordine del gip i due vengono arrestati. All’interno delle loro case arredate in maniera lussuosissima e in maniera ingiustificata per il reddito denunciato dai due pari a zero, sono state anche numerosi articoli, tra bevande e cibi, molto probabilmente provenienti dal bar.

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