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Don Fortunato di Noto sulla pedofilia: “Perchè i colossi del web non passano i dati di determinati soggetti alla polizia?”

Alcune considerazioni sulla pedofilia e pedopornografia

Dietro la pedofilia e pedopornografia ci sono interessi economici che valgono più di manovre di dieci stati. Perché i colossi del web non si assumono l’impegno di contrastare il problema, passando i dati di determinati soggetti alle polizie?”. Queste le parole di Don Fortunato di Noto presidente dell’associazione Meter, da sempre in prima linea contro la pedofilia, intervenuto nella trasmissione Tutto in Famiglia, condotta da Livia Ventimiglia e Annalisa Colavito su Radio Cusano Campus.

“Mi occupo di pedofilia e pedopornografia da trent’anni, ci sono molti stati che ancora dormono e non affrontano il problema nella sua gravità –ha affermato Di Noto-. 20 milioni di predatori in Europa, questi i numeri del fenomeno che devono far riflettere oltre la chiesa, tutte le confessioni in tutti i Paesi. “Essendo un fenomeno globale gli stati tutti dovrebbero darsi da fare. E’ stato un atto importante, quello di Papa Francesco, un summit contro la pedofilia che sta dando delle indicazioni. Ci sarà un inasprimento delle leggi canoniche. Il motu proprio del Santo Padre darà indicazioni chiarissime. Se riuscissimo a fare un summit mondiale dove anche le altre religioni iniziassero a pensarci sul problema darebbero ulteriori risposte. Meter accoglie le vittime, bisogna imparare a conoscere, vivere il territorio ed intervenire.” Da oltre 10 anni l’associazione guidata da Don di Noto offre formazione e assistenza nelle diocesi. “La gente deve imparare a conoscere il problema. Con l’associazione Meter non facciamo la caccia alle streghe, cercando il colpevole di turno, cerchiamo di dialogare con tutti, anche coi laici, ed è un impegno che vorremmo continuare a portare avanti”.

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