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Disabilità: proposta di riforma per non lasciare indietro nessuno

Pordenone, 7 giu – La bozza di riforma della legge 41/1996
sulla disabilità è caratterizzata da un approccio trasversale che
rispetto alla norma del 1996, incentrata in particolare sugli
interventi assistenziali, vuole incidere su tutti gli ambiti
dell’esistenza della persona con disabilità: dalla salute alla
casa, dall’istruzione, formazione e lavoro alla mobilità fino
all’informazione, comunicazione e partecipazione. Un approccio
anche culturale che dovrà nel tempo trasformare le Aziende
sanitarie in socio-sanitarie ponendo l’accento sul percorso di
vita delle persone con disabilità che non si deve fermare al
momento della cura sanitaria ma che garantisca loro la piena
accessibilità in tutti i contesti.

E’ la sintesi di quanto ha rappresentato oggi il vicegovernatore
con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia nell’incontro
volto ad illustrare, nella sede della Regione a Pordenone, la
proposta di riforma della legge regionale 41/1996 sulla
disabilità ai sindaci e ai rappresentanti degli ambiti
territoriali per la gestione associata del Servizio sociale dei
Comuni del Friuli occidentale.

L’obiettivo, come è emerso, è declinare nell’articolato una serie
di condizioni che rendano effettivi nella pratica quotidiana la
realizzazione di principi fondamentali quali quelli
dell’autodeterminazione, della vita indipendente,
dell’uguaglianza, della non discriminazione, della solidarietà e
di una nuova concezione della disabilità.

Il vicegovernatore ha sottolineato la necessità di definire e
aggiornare gli interventi a favore dei disabili, promuovere
azioni di integrazione delle politiche regionali nel settore,
riordinare i servizi sociosanitari e adeguare i Lea al sistema
nazionale ma non in un’ottica di mero adempimento quanto per
garantire un’equità di prestazioni.

Fra i punti della bozza di riforma anche l’istituzione di un
Osservatorio regionale con compiti di analisi e un ruolo tecnico
a supporto delle singole direzioni dell’Amministrazione quando le
attività di pianificazione settoriale interessino le tematiche
della disabilità. Nell’ambito del riordino del sistema
sociosanitario della disabilità, oltre a un adeguamento
organizzativo delle Aziende sanitarie volto a garantire la piena
integrazione sociosanitaria, viene definito un ruolo centrale per
il Terzo settore, ribadendo, come ha rimarcato il
vicegovernatore, l’importanza della sussidiarietà quale valore
portante dell’intero sistema.

L’esponente della Giunta regionale ha auspicato che la norma,
considerata la materia trattata, possa essere non divisiva e
varata dall’Aula prima della legge di bilancio.
ARC/LP/gg

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