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Disabilità: legge di riforma, avviato confronto con Comuni

Illustrato ddl a rappresentanti Ambiti Triestino e Carso Giuliano

Trieste, 6 giu – L’inizio di un percorso di confronto con i
Comuni su una proposta di legge in materia di disabilità che
verrà sottoposta all’approvazione del Consiglio regionale entro
la fine dell’anno. In sostanza si tratta di un adempimento a
quelle che sono le disposizioni di legge statali che determinano
la classificazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) per
questo tipo di servizio.

Questo il concetto espresso oggi a Trieste dal vicegovernatore
con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia nel corso della
presentazione ai Comuni degli Ambiti territoriali Triestino e
Carso Giuliano della proposta di disegno di legge sulla
disabilità e di riforma della legge regionale 41/1996.

Come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, le finalità
del provvedimento sulla disabilità sono: l’integrazione delle
politiche che riguardano la materia, la pianificazione regionale
(sanitaria, sociosanitaria e sociale), il riordino del sistema
sociosanitario, la pianificazione/programmazione locale e
l’integrazione sociosanitaria. Partendo da qui poi definire e
aggiornare gli interventi a favore delle persone disabili,
promuovere azioni di integrazione delle politiche regionali,
riordinare – in continuità con i Lea – i servizi sociosanitari e
delineare le modalità di governo dei sistemi locali.

Cinque sono le aree individuate su cui incidono gli interventi
regionali: salute (attenzione alla commorbidità psichiatrica e al
rischio di vulnerabilità; strumenti di facilitazione per
l’accesso ai servizi sanitari), vita indipendente (soluzioni
domiciliari e valorizzazione del Dopo di Noi), istruzione e
lavoro (sinergie tra collocamento mirato e tutoraggio), mobilità
e movimento (ricognizione contributi e raccordo con Piano
regionale del trasporto pubblico locale) e, infine, comunicazione
e partecipazione (portale regionale ad hoc e campagne
sensibilizzazione per linguaggio corretto).

In relazione al governo del sistema, come ha affermato il
vicegovernatore, è prevista l’istituzione dell’Osservatorio
regionale con compiti di analisi e un ruolo tecnico a supporto
delle singole Direzioni dell’Amministrazione quando le attività
di pianificazione settoriale interessino le tematiche della
disabilità.

Tra gli strumenti per l’integrazione delle politiche presenti
nella proposta di legge, il rappresentante dell’Esecutivo
regionale ha ricordato il Piano regionale della disabilità in cui
verranno contenuti gli strumenti di programmazione regionale
sanitaria, sociosanitaria e sociale.

Nell’ambito del riordino del sistema sociosanitario della
disabilità, oltre a un adeguamento organizzativo delle aziende
sanitarie volto a garantire la piena integrazione sociosanitaria,
viene definito un ruolo centrale per il Terzo settore, ribadendo,
come ha affermato il vicegovernatore, l’importanza della
sussidiarietà quale valore portante dell’intero sistema.

Infine, in merito alla pianificazione e alla programmazione
locale, il ddl configura la realizzazione dell’integrazione
istituzionale attraverso un atto d’intesa con cui Comuni e
Aziende saranno chiamati a concordare le attività sociosanitarie
legate all’intersettorialità.
ARC/GG/ma

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