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Dichiarazione del capogruppo di Cambiamo! Rosario Palumbo

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Dichiarazione del capogruppo di Cambiamo! Rosario Palumbo

Napoli 2030, cantiere dello sviluppo.

Sono seriamente preoccupato, reputo poco lungimiranti i progetti che il Comune di Napoli ha candidato per l’accesso ai fondi del PNRR (del GC n.55/2022). Negli anni passati il Comune di Napoli ha approvato un Piano di dismissione immobiliare a supporto del risanamento dei conti. La vendita “dei gioielli di famiglia” dovrebbe orientare il diligente padre di famiglia ad una visione di sistema proiettata verso la rigenerazione del territorio a beneficio delle generazioni future piuttosto che stagnare sull’approccio “cattedrali nel deserto”! Nel seguito, un ragionamento che vorrei condividere.

La Raccomandazione della Commissione Europea dell’8 febbraio 2022 ha definito un pacchetto di strumenti comuni dell’Unione per fronteggiare la carenza di chip sul mercato globale a causa della crisi emersa nel contesto pandemico. Evidenzio che il chip è materia prima in oltre 150 ambiti di produzione industriale (webcam, monitor, computer, automotive, 5G, 6G,..) e che l’UE ha espresso indirizzo a realizzare l’autonomia produttiva entro il 2030. L’UE ha già indicato che è necessario agire su due linee di intervento: investire in R&S per la ricerca di materie prime alternative al silicio e sviluppare tante filiere di produzione quanti sono gli ambiti di produzione industriale. E’ chiara la corsa dei paesi europei a far emergere le rispettive vocazioni territoriali! Al riguardo, l’Italia si è candidata per packaging!

Mi sia consentito pensare che Napoli costituisce un raro Ecosistema dell’innovazione grazie alla rete di Università, Enti Pubblici di Ricerca, Enti pubblici territoriali, soggetti pubblici e privati altamente qualificati ed internazionalmente riconosciuti che intervengono su molteplici aree di specializzazione tecnologica. Mi sia consentito ricordare che la cabina di regia delle politiche scolastiche orientate al lavoro presso il Dipartimento per l’Istruzione del collegato Ministero ha già attivato, in chiave prospettica, un percorso di decollo per gli istituti tecnici superiori con un aumento dei corsi programmato con le nuove filiere produttive ed il finanziamento di laboratori 4.0. Mi sia consentito dare atto del capitale umano formato all’ombra di una prolifera quanto antica comunità universitaria che costituisce elemento di orgoglio per i continui attestati di riconoscimento internazionale, ottenuti al prezzo dell’allontanamento dagli affetti e dalle radici identitarie.

Mi sia consentito prendere atto che una tra le più importanti linee di finanziamento PNRR riguarda proprio l’ambito. Mi sia consentito, infine, riflettere sulla visione di lungo periodo sottostante alla scelta delle pur utili “cattedrali nel deserto” di cui alla del. GC n.55/2022!

Vi è il bisogno di una coraggiosa visione per rigenerare il territorio a beneficio delle generazioni future! Per fare ciò ho proposto al Sindaco e alla Giunta di attivare una delega “Nuove Vocazioni Territoriali”, delega che ritengo necessaria per condividere un metodo di lavoro per obiettivi e risultati idonea ad influire, nella trasversalità, su tutti gli altri ambiti di intervento definiti con l’istituzione delle tradizionali deleghe di governo del territorio.

Tanto ho proposto sulla base di quanto emerso dagli atti adottati. Potremmo immaginare una Napoli turistica, una Napoli con un’industria cinematografica propria, una Napoli con un ciclo dei rifiuti spinto sulla “valorizzazione” per massimizzare i benefici tariffari, una Napoli con un ciclo delle acque spinto sull’autoproduzione di energia per illuminare gratuitamente le strade e migliorare la sicurezza, una Napoli che detiene le redini del sistema partecipate per l’ottimizzazione dei servizi. La scelta programmatica di sviluppo ottimale sarà il risultato di studi di fattibilità che, partendo da analisi di contesto, analizzino opportunità, minacce, costi e benefici. Al stesso tempo esprimo anche fondati dubbi sull’attuazione di alcuni progetti.

Penso in particolare alla deliberazione di presa d’atto di undici progetti a cura di ASIA, indicativa delle continuità dell’approccio bottom-up del passato. Durante l’ultimo Consiglio Comunale ho chiesto come sarebbe stata la Napoli del 2030. Iniziamo a immaginare la Napoli del 2030 come un cantiere dello sviluppo mediterraneo, non solo capitale di nome ma di fatto. A tutt’oggi non c’è visone, l’azione combinata tra PNRR e patto per Napoli crea un’occasione unica che non va sprecata. Concludo con un richiamo al metodo di lavoro: come verrà impiegato l’anticipo del 10% che il Comune riceverà a valere sui progetti PNRR? Questa liquidità di cassa, se dovesse essere momentaneamente distratta, potrebbe rappresentare un ennesimo danno alla città! Si faccia attenzione! Sto lavorando in queste ore ad una serie di indirizzi politici che ritengo possono contribuire l’amministrazione comunale nella stesura della strategia di governo per i prossimi anni.

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