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Di Maio: “Vincolo di mandato per evitare defezioni”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha proposto di reintrodurre il vincolo di mandato per evitare ulteriori defezioni.

Da New York, Di Maio Avverte di voler reintrodurre il vincolo di mandato, in modo da porre un freno “a questo mercato delle vacche”.

Inoltre, le regole del Movimento prevedono una multa da 100mila euro in caso si cambi partito. Nonostante ciò, sembra che arriveranno altre defezioni.

L’idea del capo politico del Movimento 5 Stelle, tuttavia, non è stata accolta a braccia aperte. Graziano Delrio del Pd replica: “Siamo anche noi contro il trasformismo, ma lo si combatte con altri strumenti che introducendo il vincolo di mandato, che altera la nostra Costituzione”.

Andrea Marcucci, capogruppo dei senatori dem, neanche l’ha presa bene: “Mi auguro che Di Maio avesse voglia di scherzare quando ha detto che parlerà con il Pd per introdurre il vincolo di mandato. L’assenza di esso, sancita dalla Costituzione, ha ancora un valore importantissimo. Almeno fino a quando esisteranno partiti aziendali, l’articolo 67 garantisce una libertà di azione necessaria per poter svolgere le proprie funzioni senza pressioni e ricatti esterni”.

Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato Fdi: “Di Maio s’è svegliato, adesso però ci spiegasse perché ha votato contro gli emendamenti di Fdi sulla modifica all’articolo 67 della Costituzione. I 5 Stelle confermano di accorgersi dei problemi solo quando li riguardano direttamente”.

Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa, osserva: “A Di Maio non riesce ad andare giù che i parlamentari secondo la nostra Costituzione ‘rappresentino la Nazione’ e rispondano agli elettori prima che al ‘Capo Politico”.

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