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Deturpata la memoria di Aladino Bartaloni, vittima del nazifascismo. Svastica disegnata sulla lapide.

Insulto alla memoria storica di un simbolo delle vittime dell’occupazione nazista. Un atto vandalico, una svastica sulla lapide di Aladino Bartaloni.

E’ successo a Castelfiorentino, nel comune di Firenze. Un atto vandalico ha sfregiato la lapide e la memoria di Aladino Bartaloni, vittima del nazifascismo nel 1944. Una svastica è stata disegnata sulla pietra commemorativa, uno dei simboli laici su cui si fonda “il nostro senso di coesione”, dichiara il sindaco del comune toscano, Alessio Farloni. “Non è la prima volta che accade una cosa del genere nelle nostre zone in questo periodo. Anzi, questa è solo l’ultima di una serie di sfregi con il segno del nazismo fatti a luoghi storici, simboli della cittadinanza, e istituzioni”.

Il sindaco garantisce che Castello, nome con cui i locali identificano il comune, “non giustifica questi attacchi alla sua storia”. Non saranno tollerate offese alla memoria, promette Farloni. Ancora ignoti gli autori del gesto, che va oltre il semplice atto vandalico. Un atto pesante e ingiurioso, alla luce del periodo storico e delle vicende politiche che si avvicinano in Italia nei prossimi giorni. Doverosa la presa di posizione della locale Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi), che nelle ore successive al gesto è stata impegnata a ripulire il monumento storico.

Aladino Bartaloni, 20enne impiccato dai nazisti

                                                        Aladino Bartaloni

Nel 1945 Aladino Bartaloni lavorava in una fattoria di Coiano, comune di Castelfiorentino. A seguito di un conflitto a fuoco tra partigiani e nazisti, in cui un un soldato tedesco e un partigiano trovarono la morte, a rabbia dei tedeschi si riversò su Bartaloni, allora ventenne. Il giovane fu catturato e impiccato. Il parroco di Coiano aveva provato a dissuaderlo dal tornare a casa, ma senza successo.

L’intera vicenda è stata ricostruita nel libro “Il Valdarno inferiore nel 1944”, ad opera di Nino Bini (Polistampa 2013).

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