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Demanio:su concessioni balneari Regione ha agito rispettando normative

Trieste, 8 giu – Per rinnovare 111 concessioni (scadute)
gestite dalla Regione (sulle 158 totali) si è proceduto nel
rispetto delle normative nazionali ed europee: nella stragrande
maggioranza, gli assegnatari sono stati i “vecchi” concessionari,
per il solo motivo che sono stati gli unici che hanno presentato
domanda. Solo in alcuni casi, in seguito a domande concorrenti,
si è proceduto con una comparazione delle offerte.

Lo ha sottolineato l’assessore regionale al Demanio intervenendo
oggi sul tema. L’esponente dell’esecutivo ha ricordato che, per
quel che attiene le concessioni demaniali, nel 2020 la Regione
Friuli Venezia Giulia ha proposto una legge regionale per cercare
di andare incontro alle esigenze dei concessionari e anche a
quelle dei funzionari (dotando questi ultimi di uno strumento
normativo di riferimento); legge che poi è stata votata
all’unanimità di tutti i consiglieri regionali.

L’assessore regionale al Demanio ha fatto notare inoltre che la
legge non prevedeva una proroga automatica della concessione ma
un rinnovo, sulla base dell’unica normativa vigente oggi in
Italia in materia, il Codice della navigazione; quest’ultimo dà
la possibilità di compiere una manifestazione di evidenza
pubblica nel caso in cui sia necessario mettere a concessione un
bene pubblico. La manifestazione di evidenza pubblica non è una
gara (perché altrimenti sarebbe soggetta al codice degli appalti)
né è legata a una proroga.

Come spiega ancora l’assessore regionale, “rinnovare” significa
dare nuovamente una concessione sulla base di una procedura di
evidenza pubblica (con atto amministrativo). La proroga, invece,
non prevede alcun atto amministrativo. Le concessioni sono state
pertanto rinnovate a chi ne ha fatto richiesta in base a questo
specifico iter normativo.
ARC/PT/al

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