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Cultura: Gorizia-Nova Gorica capitale europea ’25 avrà valore storico

Torino, 20 mag – Gorizia-Nova Gorica capitale europea della
cultura sarà un evento che non si esaurirà al termine del 2025 ma
che sicuramente resterà nella storia.
È questo il concetto fondamentale espresso dal Governatore della
Regione nel corso dell’incontro svoltosi a Torino al Salone del
libro e dedicato alla manifestazione in programma tra tre anni
nel capoluogo isontino e nella città di confine slovena. Alla
presenza del sindaco di Gorizia e di Nova Gorica e del presidente
del Gect, il capo dell’Esecutivo regionale ha spiegato i motivi
per i quali l’evento culturale lascerà un segno anche una volta
che si saranno spenti i riflettori sulla manifestazione.
In particolare la Regione ha posto in evidenza che, tenuto conto
del periodo storico in cui viviamo, il lavoro portato avanti in
collaborazione da due città che sono espressione di due Stati
diversi per una iniziativa internazionale nel campo della cultura
rappresenta di per se già un unicum, essendo un importante
esempio che segnerà la storia dell’Europa. Per rendere ancora più
significativo questo momento, la Regione sta investendo molte
risorse in diversi comparti, tra cui quello infrastrutturale.
Grazie ai fondi del Pnrr, a Gorizia sono stati destinati 20
milioni di euro per il recupero di Borgo castello, progetto che è
stato presentato e approvato dal ministero della Cultura e che
può diventare una grande opportunità per l’intero Friuli Venezia
Giulia. Il governatore ha infine ricordato che da qui al 2025 è
previsto un crescendo di manifestazioni culturali che
caratterizzeranno il nostro territorio e che prepareranno il
terreno all’avvio dell’evento internazionale.
Facendo poi riferimento allo stand della Regione presente
all’interno del padiglione Oval al salone del libro, realizzato
interamente in legno, il governatore ha evidenziato che la
materia prima utilizzata deriva dagli schianti degli alberi
falcidiati dalla tempesta Vaia, evento atmosferico che ha colpito
anche il Friuli Venezia Giulia a fine 2018. La scelta di
recuperare e valorizzare uno dei simboli della regione qual è il
legno – è stato ricordato – si lega perfettamente al claim per la
promozione turistica “Io sono Friuli Venezia Giulia”, che
valorizza e mette in luce i punti di forza del territorio.
Infine il governatore ha ricordato come la pandemia abbia
rivoluzionato le scelte compiute dai visitatori, che molto spesso
si indirizzano su territori meno antropizzati piuttosto che verso
le mete di massa. Questo nuovo modo di individuare le mete
turistiche diventa un elemento di vantaggio competitivo per il
Friuli Venezia Giulia, poiché è capace di offrire un ventaglio di
opportunità legate a piccoli luoghi di grande fascino, a cui si
associano importanti manifestazioni culturali e percorsi di
grande pregio artistico e naturalistico, il tutto impreziosito
dai prodotti dell’enogastronomia locale.
ARC/AL/gg

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