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Covid: premier belga apre a vaccinazione obbligatoria

 

Anche in Belgio si fa strada l’ipotesi della vaccinazione obbligatoria, quanto meno nella versione già adottata da Germania e Austria, i due Paesi che hanno imposto ‘de facto’ un lockdown quasi totale per chi non si è vaccinato.

Alexander De Croo, alla guida del governo federale belga, in un’intervista al quotidiano di lingua fiamminga De Zondag, ha abbandonato la cautela a cui finora si era attenuto e ha sottolineato che “l’obiettivo è chiaro: dobbiamo vaccinare tutti e se la strada della vaccinazione obbligatoria può contribuire sono pronto a prenderla in considerazione”.

La pandemia, per il premier, non finirà con la quarta ondata e bisogna imparare a conviverci.

La posizione di De Croo è supportata dal suo partito, i liberali di Open Vld, secondo cui – a quanto riferiscono i media locali – solo i vaccinati (e non più anche chi risulta negativo a un tampone) devono poter accedere ai teatri, ristoranti, caffè e a tutti gli altri luoghi pubblici di incontro. In ogni caso un’eventuale proposta sull’obbligatorietà del vaccino dovrebbe essere discussa e approvata dal Parlamento.
Nel frattempo i dati sui contagi segnano una riduzione delle persone ricoverate in terapia intensiva sebbene il tasso di positività resti al di sopra del 10%. Ma crescono i timori che questa tendenza possa arrestarsi se non invertirsi anche causa dell’affermarsi della variante Omicron attesa per i prossimi giorni. Segnali in questo senso sono giunti dalla regione di Bruxelles capitale dove si sarebbe riscontrato un incremento dei contagi tra i giovani, in particolare nella fascia di età 21-29 anni.
Nel weekend di Natale si sono intanto svolte manifestazioni di protesta del settore culturale a Bruxelles e altrove contro le ultime misure restrittive introdotte.

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