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Cosenza: sequestrati beni per 22 milioni di euro

Ammonta a circa 22 milioni di euro il valore complessivo dei beni sequestrati da Polizia di Stato e Guardia di finanza ad un imprenditore calabrese attivo nell’area dell’Alto Ionio cosentino, nella zona di Cassano allo Ionio e con attività anche a Roma e provincia.

Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Catanzaro e finalizzato all’applicazione della confisca prevista dal codice antimafia, riguarda partecipazioni in 11 società con sedi a Roma, Altomonte, Cassano allo Ionio e San Lorenzo del Vallo, attive in diversi settori merceologici, tra i quali raccolta e smaltimento rifiuti, edilizia, torrefazione, supermercati, compravendita immobiliare, pubblicità e marketing, compravendita e noleggio di veicoli, produzione di birra artigianale, trasporto merci su strada, prodotti bituminosi, appalti pubblici e privati.

Tra i beni sequestrati anche 58 veicoli industriali e auto di lusso, nonché una villa di circa 400 metri quadri con annesso opificio.

Il provvedimento è stato adottato sulla base di indagini economico-patrimoniali finalizzate a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio riferibile al destinatario del sequestro e la sua sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e alla sua attività lavorativa.

Il risultato dell’attività investigativa è frutto della collaborazione tra il Servizio centrale anticrimine della Polizia di Stato, la Divisione polizia anticrimine della questura di Cosenza, il Servizio centrale investigazione sulla criminalità organizzata e il Nucleo di polizia economico finanziaria di Cosenza della Guardia di finanza. 

“L’ingente sequestro di beni eseguito oggi dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza – ha detto il direttore centrale Anticrimine Francesco Messina – si colloca nell’ormai consolidata strategia di contrasto all’accumulazione illecita di patrimoni che da tre anni impegna la Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, che prevede di affiancare alle investigazioni giudiziarie, le indagini preventive patrimoniali al fine di colpire attività imprenditoriali e beni accumulati grazie ad investimenti di denaro di illecita provenienza”.

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