ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Corruzione, funzionario pubblico di Firenze rifiutò mazzetta per 2 volte

Le vicende risalgono al 2017 quando un funzionario pubblico della Città metropolitana di Firenze ha respinto due tentativi di corruzione ad opera dell’imprenditore Raffaele Tizzano

FIRENZE – Una bella storia di onestà e riscatto quella che ha visto protagonista un funzionario pubblico della Città metropolitana di Firenze che ha deciso di ribellarsi al viscido sistema delle “bustarelle” messo in atto da un imprenditore fiorentino. Poi arrestato dopo le denunce dello stesso funzionario pubblico. È quanto emerge dall’avviso di conclusione delle indagini per una vicenda del 2017 in cui un architetto dirigente del settore viabilità e strade vanificò il tentativo di corruzione del suo ufficio rifiutando di prendere i soldi dall’emissario di una ditta impegnata in lavori stradali nel Mugello, Raffaele Tizzano, 40 anni, di Mariglianella (Napoli).

Il duplice tentativo di corruzione

Dagli atti emerge che furono messi in atto due tentativi di corrompere l’architetto della Metrocittà di Firenze: il primo nell’ottobre 2017, il secondo il 24 novembre 2017. Secondo procura e sezione di pg della polizia provinciale, Raffaele Tizzano, delegato dal fratello Agostino Tizzano amministratore unico della ditta, la Cores, avrebbe offerto denaro in una busta al funzionario pubblico per ottenere la sua approvazione riguardo allo ‘stato di avanzamento lavori’ di un appalto di manutenzione delle strade.

Il funzionario rese indietro subito la busta coi soldi.

Ma ci fu un secondo episodio in cui fu offerto denaro, 4.000 euro sempre in una busta chiusa, al dirigente pubblico: stavolta perché lui, con atto contrario al suo dovere d’ufficio, avallasse le riserve contabili chieste dalla Cores al momento di liquidare lo stato di avanzamento dei lavori. L’architetto rifiuto’ anche questa offerta.

Per questi due episodi Raffaele Tizzano è accusato di istigazione alla corruzione

L’inchiesta però ha svelato anche due presunte truffe sulle manutenzioni stradali in appalto che avrebbero fatto ottenere alla Cores ingiusti profitti di 93.000 e 338.000 euro: nel primo caso l’accusa riguarda una quantità di materiali maggiori (bitume) dichiarati rispetto a quelli effettivamente consegnati nei cantieri; nel secondo caso il danno per la città metropolitana di Firenze è risultato nella percentuale di bitume non conforme alla marcatura Ce e ai capitolati di appalto. Per queste accuse di truffa sono accusati in concorso lo stesso Raffaele Tizzano, il fratello Agostino Tizzano, e il responsabile del cantiere nel Mugello Giuseppe Guida, 63 anni di Nola (Napoli).

Facebook