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Coronavirus, Genova vive come se fosse una domenica mattina

Poche persone in strada, poco rumore, esercizi commerciali semi vuoti. Nel primo giorno di Italia ‘blindata’ per difendersi dal coronavirus, Genova vive il giorno feriale come se fosse una domenica mattina. Lo dice la Polizia locale: “Traffico ce ne è veramente poco. Dalle telecamere si percepisce molto bene: i bus e qualche auto. Come alla domenica mattina”. L’invito del premier Giuseppe Conte “Io sto a casa”, pare essere stato accolto. Complice anche lo smart working avviato in molte situazioni: ad esempio lo hanno scelto Rina e Regione.

Il centro della città è come addormentato: nella centralissima via XX Settembre, puoi contare uno a uno le persone. Fatto inusuale per una strada che è sempre un formicaio. In via San Vincenzo, che dalla stazione Principe porta i pendolari nel centro della città, la situazione è simili. Anche l’atrio e i corridoi della stazione ferroviaria sono meno affollati del solito. I treni sono mezzi vuoti. E i bus? Mai visti con così pochi passeggeri. A bordo 7-10 persone, tutte sedute, distanziate, con libri e giornali in mano. Nei bar del centro, dove sono comparsi i cartelli che invitato a rispettare le norme anti virus, poche persone. Un esercente dice: “Forse era meglio stare chiusi una settimana”. E la titolare di un altro bar racconta: “Sa cosa ho dovuto fare questa mattina? Mi sono messa sulla porta a contingentare gli ingressi in un momento in cui nel locale c’era qualche persona in più”.

Code notturne davanti ai supermercati che effettuano aperture h24 a Genova e in Liguria. Il fenomeno dell’accaparramento di generi alimentari è scattato dopo la notizia dell’estensione della ‘zona rossa’ in tutta Italia.  E la vicepresidente della Regione e assessore alla Sanità, Sonia Viale, dice: “Non assaltate i supermercati”.

Code lungo i marciapiedi davanti agli uffici postali e alcune attività commerciali a un metro di distanza l’una dall’altra, a Genova, per rispettare le norme anticoronavirus. “Mi sembra giusto ridurre qualsiasi rischio, – commenta un’anziana signora in coda davanti all’ufficio postale della centrale via Assarotti – oggi c’è il sole e ci sono 10 gradi, il problema sarà quando è brutto tempo, per non prenderci il coronavirus ci prenderemo la bronchite”.

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