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Coronavirus: Europa riduce il calo ma resta pesante, spread Btp-Bund vola

Le Borse europee riducono lievemente il calo ma restano pesanti, con i timori degli investitori per l’impatto sull’economia globale con il propagarsi del contagio da coronavirus. I listini si sono allineati con l’indice stoxx 600 che cede il 2,7%. In rosso Francoforte (-2,9%), Londra e Milano (-2,7%), Parigi e Madrid (-2,4%). In forte calo il comparto azionario dell’hi-tech (-3,1%) e le utility (-2,8%). A Piazza Affari prosegue in profondo rosso Atlantia (-5,5%) ed i titoli del comparto bancario.

Lo spread tra Btp e Bund si stabilizza sui 175 punti base dopo aver toccato un picco a quota 182. Il rendimento del decennale del Tesoro è dell’1,14%.

Le Borse asiatiche affondano sotto il peso dei timori sulla diffusione accelerata dell’epidemia del coronavirus che ha ormai raggiunto quasi 50 Paesi partendo dalla Cina. L’indice della regione il Msci Asia Pacific perde il 2,7%. E’ il settimo calo consecutivo per i listini, sotto il peso delle vendite che colpiscono i titoli industriali e del settore materie prime. Senza un segnale di un rallentamento dell’epidemia gli investitori fuggono dai mercati. Tokyo, ai minimi, ha perso il 3,67%, Hong Kong il 2,8%, Shanghai il 3,7%, Seul il 3,3 per cento.

Quotazioni del petrolio sotto pressione per i contraccolpi del Coronavirus sui mercati. Il Brent perde il 4% e scende sotto la soglia dei 50 dollari al barile, a 49,7 dollari, toccando i minimi da luglio 2017. Il greggio Wti è in ribasso del 4,3% a 45 dollari al barile.

Benzina: arrivano primi ribassi, Eni e Q8 tagliano 1 cent  – Il calo delle quotazioni del petrolio comincia a ripercuotersi a catena anche sui prezzi dei carburanti. Eni e Q8 hanno infatti ridotto di 1 cent il prezzo di benzina e diesel, mentre in Mediterraneo si registravano ieri sensibili contrazioni per entrambi i prodotti. Sul territorio i prezzi praticati mostrano solo lievi variazioni al ribasso. In particolare, In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è a 1,550 euro al litro, con i diversi marchi che vanno da 1,548 a 1,563 euro al litro (no logo 1,541). Il prezzo medio praticato del diesel è invece a 1,438 euro al litro, con le compagnie che passano da 1,435 a 1,451 euro al litro (no logo 1,425). Quanto al servito, per la verde il prezzo medio praticato è a 1,695 euro al litro, con gli impianti che vanno da 1,652 a 1,765 euro al litro (no logo 1,594), mentre per il diesel la media è di 1,585 euro al litro, con i punti vendita delle compagnie compresi tra 1,545 e 1,665 euro al litro (no logo 1,479). Infine, il Gpl va da 0,616 a 0,633 (no logo 0,613).

Analisti, non avere paura, rimbalzo dietro l’angolo  – Sul Coronavirus la parola d’ordine tra gli analisti è non aver paura e mantenere una certa flessibilità nella gestione degli investimenti. “Il mercato è andato un po’ oltre e un rimbalzo potrebbe ormai essere dietro l’angolo”, sottolinea nel Daily Market Brief Ipek Ozkardeskaya, Senior Analist presso Swissquote. La sensazione è che il sell-off che stiamo vedendo possa essere eccessivo ormai, soprattutto ora che le valutazioni hanno subito un ridimensionamento significativo”, aggiunge l’analista rilevando che “forse non vedremo un’inversione a V nell’immediato ma le aspettative che la Fed possa ridurre i tassi di interesse potrebbe contribuire a calmare gli animi e a contribuire a costruire una base sulla quale fermare l’attuale discesa”. E rassicurante è anche Pictet Am che spiega come l’impatto negativo del Covid-19 sia “temporaneo anche se di durata incerta”. In questo contesto “certamente verranno messe in atto misure espansive di politica economica”. Inoltre il posizionamento del mercato non era eccessivamente esposto ai mercati azionari, semmai al credito” spiega il team milanese della società di asset management indipendente che invita ad avere, “in un contesto di elevata volatilità intraday, con frequenti escursioni giornaliere superiori ai 3 punti percentuali, un approccio flessibile, intervenendo con acquisti nelle fasi di debolezza, nella convinzione che lo scenario di breve termine resti complesso”.

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