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COP27 salvata ai tempi supplementari grazie all’accordo per istituire il Fondo Loss and Damage. Purtroppo nessun passo avanti sul phase-out dei combustibili fossili.

COP27 salvata ai tempi supplementari grazie all’accordo per istituire il Fondo Loss and Damage. Purtroppo nessun passo avanti sul phase-out dei combustibili fossili.

Legambiente: “Bene l’accordo raggiunto per aiutare i paesi più poveri e vulnerabili a fronteggiare l’emergenza climatica.   Ora però nessun alibi per Europa e Italia: occorre accelerare la giusta transizione verso un futuro 100% rinnovabile in linea con l’obiettivo di 1.5°C”.

Traguardo finale per la COP27 di Sharm El-Sheikh che si è giocata il tutto ai tempi supplementari, trovando l’accordo per istituire il Fondo Loss and Damage, atteso da tre decenni, e che permetterà di sostenere la ricostruzione economica e sociale delle comunità povere e vulnerabili messe in ginocchio dai disastri climatici sempre più frequenti. Il Fondo potrà accedere a diverse fonti di finanziamento visto le considerevoli risorse finanziarie necessarie. Si stima che entro il 2030 siano necessari circa 290-580 miliardi di dollari aggiuntivi agli aiuti per l’adattamento. Come ha proposto il Segretario Generale Guterres all’ultima Assemblea delle Nazioni Unite, queste risorse possono essere reperite anche attraverso la tassazione degli extra-profitti delle imprese fossili, tenendo presente che tra il 2000 e il 2019 hanno realizzato profitti per oltre 30mila miliardi di dollari.

Per Legambiente se da una parte con il Fondo Loss and Damage questa COP27 porta a casa un importante risultato, dall’alta parte però delude sul fronte delle fossili, perché non è stato fatto nessun passo avanti rispetto all’accordo di Glasgow sul phase-out dei combustibili fossili.

“La COP27 – dichiara

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