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Conti fisici dell’ambiente – I conti delle emissioni atmosferiche (AEA) – Anni 2008-2020

Il 28 novembre 2022, l’Istat rende disponibili sul data warehouse I.Stat, nel tema “Conti nazionali”, sotto tema “Conti ambientali/Emissioni atmosferiche NAMEA (NACE Rev.2)” – i dati derivati dai Conti delle emissioni atmosferiche (AEA), già noti come conti di tipo NAMEA, riferiti all’economia italiana per gli anni 2008-2020 e una stima provvisoria delle emissioni di gas climalteranti per l’anno 2021.

La serie storica 2008-2020 riguarda le emissioni in atmosfera per attività economica – relative a tutte le attività produttive suddivise in 64 branche e a 3 tipologie di consumo finale delle famiglie, per 24 sostanze (climalteranti, acidificanti, precursori dell’ozono troposferico, polveri sottili, metalli pesanti). Le emissioni di gas climalteranti delle attività produttive dell’anno 2021 sono presentate, invece, secondo la classificazione a 38 branche di attività economica.

I Conti delle emissioni atmosferiche sono conformi al Regolamento UE 691/2011, come modificato dal Regolamento delegato UE 2022/125, e la loro coerenza con i dati economici di contabilità nazionale li rende adatti all’analisi integrata economico-ambientale. La loro costruzione si avvale di dati derivanti dagli inventari delle emissioni atmosferiche, elaborati e forniti ad hoc dall’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra).

Vengono inoltre diffusi:

  • la tavola di raccordo tra le emissioni atmosferiche dei residenti (AEA) e quelle calcolate dall’Ispra nell’ambito delle due convenzioni internazionali sulle emissioni atmosferiche: United Nations Convention on Climate Change (Unfccc) e Convention on long range transboundary air pollution (Clrtap);
  • gli indicatori delle intensità di emissione delle attività produttive rispetto alla produzione, al valore aggiunto e alle unità di lavoro a tempo pieno (ULA).

Nel 2021 le emissioni di gas serra dei residenti ammontano a 416 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Seppur in aumento del 6,2% rispetto al 2020 –  anno caratterizzato da una forte riduzione derivante dalla chiusura di alcune attività produttive e dalle limitazioni agli spostamenti imposti dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid19 –  esse non raggiungono i livelli del periodo pre-pandemico, confermando la tendenza alla riduzione che si osserva a partire dal 2008 (-28,7% nell’intero periodo).

Le emissioni di gas climalteranti delle attività produttive, che rispetto all’anno 2020 aumentano del 6,4%, costituiscono il 74,9% delle emissioni totali dell’economia italiana del 2021 – quota in crescita rispetto agli anni immediatamente precedenti (74,1% nel 2019 e 74,8% nel 2020). Tra le industrie maggiormente responsabili di queste emissioni vi sono le industrie manifatturiere (21,1%) e quelle che producono e forniscono energia elettrica, gas vapore e aria condizionata (18,8%). Le famiglie causano il rimanente 25,1% delle emissioni climalteranti totali, principalmente per il riscaldamento degli ambienti domestici e per le attività di trasporto in conto proprio. Nel 2021 le emissioni delle famiglie aumentano del 5,7% rispetto al 2020, dopo la forte riduzione registrata in quest’ultimo anno (-12,7% rispetto al 2019).

Le serie sono diffuse anche tramite IstatData, la nuova banca dati in cui saranno progressivamente migrati tutti i contenuti di I.Stat. Fino al completo trasferimento dei dati i due sistemi coesisteranno.

Per maggiori informazioni, si rimanda ai metadati pubblicati.

Per informazioni

Giusy Vetrella
tel. 06 4673.3236
vetrella@istat.it

Silvia Zannoni
tel. 06 4673.3109
zannoni@istat.it

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