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Confiscati i beni di Cutrona: l’uomo che “metteva a posto” per la Mafia di Palermo centro

Messi i sigilli alle attività commerciali dell’affiliato, già in carcere dal 2016

 

La polizia ha eseguito un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Palermo nel 2016, sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Alessandro Cutrona. I sigilli sono stati apposti ad un’auto e a due attività di via Calderai, più un internet point e un negozio di articoli per la casa. Il valore stimato di tutti i beni del 34enne si aggira intorno ai 200mila euro.

Cutrona era stato arrestato nel 2016 grazie all’operazione “Maqueda”, che aveva sgominato un pericoloso gruppo armato operante sul territorio del centro storico palermitano. Erano riusciti a imporsi sui commercianti stranieri, estorcendo denaro alle attività commerciali. Per Cutrona e i suoi complici sono state emesse due sentenze di condanna irrevocabili per rapina aggravata e lesioni personali in concorso, reati risalenti al 2005, nonché per tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose, nel 2010.  “Gli uomini arrestati e considerati vicini alle famiglie mafiose di ‘Palermo centro’ – spiegano dalla Questura – erano stati ritenuti responsabili di plurimi reati, aggravati sia dal metodo mafioso che dalla discriminazione razziale. Sulla base di alcune informazioni acquisite dagli investigatori circa l’esistenza di attività commerciali riconducibili al Cutrona ed esercitate in violazione di norme edilizie ed amministrative, sono state avviate mirate indagini patrimoniali da parte dell’Ufficio misure di prevenzione della Divisione anticrimine della Questura, nei suoi confronti e del suo nucleo familiare. E’ stata accertata una dimensione reddituale modestissima e incompatibile con gli acquisti e gli investimenti effettuati.”

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