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Comunità educative digitali nelle province del Lazio

La sede dell’Agenzia per i servizi formativi e per il lavoro di Latina ha ospitato questa mattina la giornata conclusiva del progetto sulle comunità educative digitali che ha coinvolto tutte le province laziali. Ad introdurre i lavori l’amministratore unico della Latina Formazione Lavoro Gianluca Cecchet il quale ha sottolineato come il progetto, che ha coinvolto in un ruolo integrato l’istituto “Vittorio Veneto Salvemini”, è riuscito a concretizzare la creazione di una rete tra l’istruzione e la formazione professionale che è  destinata a sopravvivere al progetto stesso.
Poi la parola è passata al consigliere provinciale Elio Sarracino che oltre a portare i saluti del presidente Gerardo Stefanelli ha sottolineato l’importanza del progetto, in un  mondo che va sempre più veloce, soprattutto da punto di vista informatico e digitale e che deve esaltare i punti di forza ma porsi il problema dei rischi connessi ad un uso  spropositato del digitale.
Poi gli interventi moderati dalla responsabile della Progettazione dell’Agenzia per i servizi formativi e per il lavoro Rita Saba. “Oggi siamo riusciti a creare comunità nel vero senso della parola – ha spiegato – facendo dialogare l’istruzione con la formazione, concretamente, siamo riusciti a mettere in contatto due realtà diverse, con diverse  specializzazioni che possono sviluppare ulteriori progettualità integrate, e noi adulti dobbiamo essere a servizi degli studenti per aiutarli in questo cammino”.

“Adesso dobbiamo pensare allo sviluppo del progetto, la comunità educativa è stata creata e deve vivere di vita proprio continuando a sviluppare nuove progettualità  integrate” – ha aggiunto Gaetano Palombelli, Direttore Upi Lazio, che ha illustrato le finalità del progetto che è riuscito a coinvolgere le province del Lazio in un ruolo  completamente diverso da quello ordinario. Gli enti sono scesi in campo per dare vita a una comunità educante, soprattutto rispetto ad una tematica importante come quella della digitalizzazione e dei rischi connessi. Il progetto ha avuto un respiro a livello nazionale coinvolgendo l’università, il Dipartimento Scienze Politiche dell’Università Roma Tre, le scuole, gli enti di formazione, le quattro province coinvolte, nonché il Club Dirigenti Tecnologie dell’Informazione”.

Il project manager Maurizio Marrale ha voluto mettere in evidenza del grande coinvolgimento degli studenti – 200 quelli agganciati e circa 100 quelli coinvolti operativamente per trasferire la storia della digitalizzazione, partendo dai primi supporti informatici, la nascita delle professioni dell’informatica e della digitalizzazione, l’importanza della  programmazione informatica e il servizio reso alla comunità da parte dell’informatica e del digitale.
Infine hanno preso la parola l’insegnante referente per l’istituto “Vittorio Veneto Salvemini” Maria Ingraito e la professoressa Maria Gloria Giorgi che hanno raccontato nascita e sviluppo del progetto  che ha inserito il sistema scuola in un contesto territoriale più ampio offrendo ai ragazzi opportunità e crescita professionale rispetto alle esigenze del territorio. E’ stato inoltre evidenziato come siano state integrate le diverse attività, i ragazzi abbiano partecipato agli incontri con l’università e all’attività dei laboratori  operativi
attraverso i quali sono stati poi elaborati dei prodotti sulla base anche di inclinazioni personali. E la chiusura dei lavori è stata affidata proprio agli studenti Nicolò Rizzo,  Emanuele Privato e Agostini Sofia che hanno presentato l’esperienza svolta, curvandola rispetto ai sistemi informativi aziendali e alle relazioni internazionali per il Marketing.

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