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Chiara Ferragni: Un’Inchiesta sulla Presunta Truffa Aggravata nel Mondo della Beneficenza

Un Sistema Complesso di Marketing e Beneficenza

L’inchiesta in corso su Chiara Ferragni si svela come un intricato schema di comportamento illegale legato alla beneficenza, ripetuto sistematicamente. Il procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco, individua un vero e proprio “sistema” di beneficenza, coinvolgendo prodotti come il pandoro Balocco, le uova di Pasqua Dolci Preziosi e la bambola Trudi. Questi elementi farebbero parte di “un unico disegno criminoso”, connettendo la beneficenza al marketing. Il presupposto era far credere ai consumatori che l’acquisto di determinati prodotti avrebbe contribuito maggiormente ai progetti filantropici.

La Complessità dell’Inchiesta

L’inchiesta si articola in tre parti, e la novità emerge dal conflitto di attribuzione tra i magistrati di Milano e Cuneo. Il procuratore Onelio Dondero richiede la trasmissione del fascicolo sul Pink Christmas, mentre il procuratore aggiunto Fusco spiega la competenza di Milano sottolineando l’utilizzo dello stesso schema in relazione alle uova e alle bambole nell’indagine su Ferragni.

Profitti e Donazioni Ambigue

La partnership con l’azienda di Corato ha portato a considerevoli guadagni per Chiara Ferragni, ma le donazioni all’associazione “Bambini delle fate” sollevano dubbi. Cerealitalia, proprietaria di Dolci Preziosi, ha già donato 36 mila euro, mentre il pandoro Balocco ha attirato l’attenzione dell’Antitrust, che ha comminato una multa. Anche la bambola Trudi è coinvolta, insieme al caso dei biscotti Oreo, oggetto di un esposto all’Antitrust e di un possibile inserimento nel fascicolo milanese.

La Questionabile Modalità Operativa

Gli avvocati di Chiara Ferragni sostengono la chiara risoluzione di ogni aspetto legato all’inchiesta. Tuttavia, il modus operandi diventa difficile da negare, con segni evidenti di tentativi di far passare donazioni private come atti benefici. La situazione coinvolge anche Alessandra Balocco e Franco Cannillo, indagati insieme a Ferragni. L’ipotesi di reato è la truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori, con una pena da uno a cinque anni di carcere e una multa da 309 a 1.549 euro.

Prospettive Future e Questioni Aperte

L’indagine dei pm milanesi prospetta un reato continuato, frutto di un unico disegno criminoso. Le richieste di risarcimento e possibili nuove multe da parte dell’Antitrust aggiungono complessità al caso. La Cassazione dovrà decidere se la competenza rimarrà a Milano o passerà a Cuneo. Nel frattempo, la vicenda della bambola Trudi solleva anche il dubbio sulla reale destinazione delle donazioni, con Ross Ellis, ceo di Stomp out bullying, dichiarando di non aver ricevuto la promessa donazione.

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