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Cherif Chekatt, chi è in verità il killer della strage di Strasburgo

Delinquente comune e incallito, schedato sia come pericolo nazionale sia come radicalizzato a rischio terrorismo. “Furti e violenze” erano le sue specialità.

Cherif Chekatt è l’autore della strage al mercatino di Natale di Strasburgo ed è attualmente ricercato in tutta Europa.

Ma chi è in verità l’attentatore?

Ventisette condanne nonostante di anni ne abbia soli 29, la prima a soli 13 anni.

Il procuratore Remy Heitz, spiega che le specialità di Cherif erano “furti e violenze”. L’attentatore è un delinquente comune e incallito, schedato come radicalizzato a rischio terrorismo e come pericolo nazionale.

Era stato condannato in ben tre Paesi diversi; Germania, Svizzera e Francia. Fabrice Poli, responsabile del sindacato di polizia locale, che lo conosce bene, riferisce che: “Ha cominciato giovane nella delinquenza e pian piano è diventato un volto noto per noi, un frequentatore dei commissariati. Era il tipico delinquente comune cresciuto nei quartieri difficili”.

Ma come è possibile che un personaggio con un passato penale dello spessore di Cherif Chekatt abbia potuto essere libero?

Non era violento da ragazzino ma non era neppure un detenuto modello”,  ha raccontato un responsabile di uno dei centri di detenzione per minori.

Disoccupato, originario di una famiglia marocchina, aveva più di un parente che simpatizzava con gli ambienti islamici radicali. Ad oggi, suo padre, sua madre e due dei suo fratelli, si trovano in stato di fermo.

Furti, poi rapine, quindi la condanna nel 2016 a due anni e 3 mesi inflittagli dal tribunale tedesco di Singen per furti aggravati, fra i quali quello di uno studio dentistico a Magonza nel 2012 e di una farmacia ad Engen nel 2016. L’anno sorso, Chekatt fu rilasciato dalla giustizia tedesca ed espulso in Francia.

Era già finito sia nello schedario dei segnalati ‘S‘, i detenuti che rappresentano un rischio per lo Stato, sia in quello Fsprt (ad inizio 2016), per radicalizzazione islamica.

Voglio ammazzare un poliziotto”, questa una delle frasi segnalate contro di lui durante la Festa della Musica a Strasburgo.

Eppure “non c’erano segnali di imminente passaggio all’azione”, come spiegano gli investigatori.

“Ogni mattina, prima di andare al lavoro, gli stringevo la mano – ha detto un vicino intervistato dalla tv France 3 – parlavamo, era uno come tanti”.

L’uomo sarebbe in Germania, fuggito a bordo di una Ford Fiesta targata CX168FD. Il 29enne, avrebbe detto di aver “ucciso per vendicare i fratelli morti” in Siria, come scrive il quotidiano Le Parisien che cita una testimonianza del conducente del taxi a bordo del quale Chekatt è fuggito dopo aver sparato sulla folla.

Secondo il giornale il terrorista ha lasciato libero il tassista solo dopo che questi si è professato “musulmano praticante” e “rispettoso della preghiera”.

Da quanto si evince dalle ricostruzioni e dalle immagini delle telecamere di videorsoveglianza, Chekatt avrebbe mirato volontariamente alla testa o alla nuca delle vittime con un revolver calibro 28.

Almeno quattro invece le persone pugnalate. Colpito al cranio anche il giornalista italiano, ricoverato in coma e per il momento inoperabile a causa della posizione del proiettile.

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