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Celebrata la 57 festa della Madonna del Don

L’importanza di tenere viva la memoria e di coltivare nelle nuove generazioni i valori della pace, dell’aiuto verso il prossimo e della solidarietà. E’ il messaggio che questa mattina ha segnato le celebrazioni della 57^ Festa della Madonna del Don, organizzata dal gruppo di Mestre della sezione di Venezia dell’Associazione Nazionale Alpini.

La manifestazione, che si svolge ininterrottamente sin dal 1966 nella città di Mestre, è stata celebrata in forma solenne con la partecipazione del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini. Ad aprire la manifestazione, in Municipio a Mestre, la presentazione alle autorità civili e militari cittadine del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Ana che ha offerto l’olio alle lampade votive perennemente accese sull’altare dedicato alla sacra immagine della Madonna del Don, nella chiesa dei Padri Cappuccini di Mestre.

Poi la cerimonia dell’Alzabandiera, in piazza Ferretto, alla presenza del vicesindaco Andrea Tomaello e del generale Ignazio Gamba, comandante delle Truppe Alpine. “Sono giorni difficili per la nostra città, colpita da una tragedia che ha segnato la quotidianità di tutti i cittadini – ha detto Tomaello – Colgo questa occasione così importante per la nostra città e per l’Associazione Nazionale Alpini per fare un grande ringraziamento a nome dell’Amministrazione comunale ai volontari, ai sanitari, alle Forze dell’ordine e a tutte le persone intervenute quella tragica sera, ma in generale anche a chi ha dato una mano e ancora oggi è impegnato a supportare e sostenere le persone coinvolte. Come ha ricordato il nostro patriarca Francesco, sono eroi di umanità che si dedicano all’altro senza chiedere niente in cambio, molte volte anche in maniera volontaria. Eroi che hanno tanto in comune con gli Alpini, che non sono solo impegnati nella gestione delle emergenze, ma quotidianamente operano sul territorio facendosi autentici portatori di valori come la pace, la solidarietà, l’amicizia, l’aiuto verso il prossimo. Valori che è fondamentale insegnare ai nostri giovani” ha concluso il vicesindaco. Alla cerimonia hanno preso parte, inoltre, l’assessore alla Sicurezza Elisabetta Pesce, il presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, Raffaele Pasqualetto, autorità civili e militari.

Dopo l’alzabandiera in Piazza Ferretto le celebrazioni sono proseguite con l’omaggio ai Caduti e la deposizione delle corone d’alloro, poi la Santa Messa e la solenne cerimonia dell’offerta dell’Olio alle lampade sull’altare della Madonna del Don.

La tradizione della preziosa icona russa nasce con la ritirata degli alpini in Russia durante la Seconda Guerra mondiale. L’opera fu recuperata tra le macerie di un’abitazione di Belegorije, in Russia. Fu portata in Italia da un alpino in licenza, al quale era stata affidata da un frate cappuccino, il cappellano militare Narciso Crosara, che faceva parte di un reparto di alpini impegnato sul fronte russo. Una volta in Italia, l’icona ha toccato più luoghi, fermandosi poi nella Chiesa dei Cappuccini di Mestre, dove oggi è venerata e custodita su un altare davanti al quale sono sempre accese delle lampade votive a olio. È nata così la festa che, da oltre mezzo secolo, si tiene a Mestre e che, col tempo, ha acquisito altri significati oltre a quelli del ricordo dei caduti, come il richiamo al tema della pace e all’ecumenismo.

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