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Cassino, giovane denuncia il compagno dopo un anno di violenze, stupri e minacce

Nei suoi atteggiamenti violenti e prevaricatori l’uomo era sostenuto e giustificato dai suoi familiari

Questa mattina gli agenti del Commissariato Appio, in collaborazione con i colleghi del Commissariato di Cassino, hanno messo fine ad un’incresciosa e dolorosa storia di violenze. Per oltre un anno un marocchino 22enne ha insultato, malmenato, minacciato, violentato la sua compagna poco più che maggiorenne. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, circa un anno fa, dopo l’inizio della convivenza con un connazionale di qualche anno più grande di lei, è iniziato il calvario della marocchina.

J.S., l’aguzzino, era conosciuto dalle Forze dell’Ordine come un violento ed uno spacciatore, soprattutto a Cassino, dove risiedeva

Le percosse sono iniziate nell’ottobre scorso, quando la ragazza era incinta di 7 mesi. Da quel momento in poi un’escalation di violenze, con la malcapitata costretta ad avere rapporti sessuali nonostante l’avanzato stato di gravidanza e anche subito dopo il parto. La ragazza era finita in una trappola, sorvegliata speciale dei parenti del 22enne che vivevano nella sua stessa abitazione. Addirittura la madre del ragazzo spesso accompagnava la poverina in ospedale assicurandosi che non raccontasse la reale origine dei lividi e dei dolori.

La fuga e l’inizio delle indagini

La ragazza è riuscita però a fuggire a febbraio con la neonata e si è rivolta ad un centro anti-violenza della Capitale. Gli operatori del centro accompagnano la donna nell’estenuante percorso di denuncia delle violenze. Nelle testimonianze rilasciate dapprima agli investigatori del commissariato Appio, poi davanti al sostituto procuratore, e alla psicologa della Polizia di Stato, la ragazza, oltre a ripercorrere le violenze subite, ha raccontato che dopo la sua fuga il marito e la suocera hanno cercato in tutti i modi di farla desistere, minacciando non solo lei ma anche la famiglia in Marocco. La Procura ha chiesto ed ottenuto così dal Tribunale un’ordinanza di custodia cautelare a carico di J.S.

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