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Cassazione: chi tradisce sul web deve pagare gli alimenti

La sentenza della Cassazione è nata a causa di un tradimento virtuale di un marito.

Come mai è stata chiamata in causa addirittura la Cassazione? La moglie aveva scoperto che il marito stava cercando altre compagnie di genere femminile sul web. Per questa ragione, ha preferito andarsene di casa e chiedere la separazione.

L’uomo però, ha pensato di addebitarle le spese legali. Sosteneva infatti, che avesse abbandonato il tetto coniugale. La Cassazione ha risposto dicendo che si tratta di una: “circostanza oggettivamente idonea a compromettere la fiducia tra i coniugi e a provocare l’insorgere della crisi matrimoniale all’origine della separazione”.

Secondo i legali del marito fedifrago: “tale circostanza non era sufficiente a provare che l’allontanamento fosse dipeso esclusivamente da ciò, in assenza di pregresse tensioni tra i coniugi”.

L’uomo, non vedendo più una via d’uscita, ha provato a minimizzare il suo comportamento. Si è appellato a tutto, persino  alla breve durata delmatrimonio.

Ma non solo, ha ammesso di aver lavorato in nero, mentre la moglie possiede un intero palazzo, ha quote immobili e un’auto di grossa cilindrata.

Nonostante questi tentativi, la Cassazione lo ha comunque ritenuto colpevole di aver tradito la moglie. Dunque, la moglie era perfettamente legittimata ad abbandonare il tetto coniugale.

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