La Cassazione ha emesso una sentenza inammissibile riguardo all’istanza presentata dai legali di Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio. I difensori del muratore di Mapello hanno chiesto di poter analizzare i reperti dell’indagine, ma la richiesta è stata respinta.
Il Ricorso e le Richieste degli Avvocati
Nel ricorso straordinario presentato alla Suprema Corte, gli avvocati di Bossetti hanno sollecitato la possibilità di condurre analisi sui reperti dell’indagine, inclusi i leggings e gli slip della giovane Yara, su cui è stato isolato il DNA riconducibile a Bossetti. Tuttavia, la richiesta è stata respinta.
La Posizione dei Difensori
Claudio Salvagni, uno degli avvocati di Bossetti, ha espresso la sua delusione riguardo alla decisione della Cassazione, sottolineando il persistente potere dell’establishment giudiziario. Salvagni afferma che, nonostante possa esserci incertezza sull’innocenza di Bossetti, i reperti contengono elementi che suggeriscono la sua innocenza.
La Storia di Yara Gambirasio
Yara è stata rapita il 26 novembre 2010 e ritrovata morta il 26 febbraio 2011. L’arresto di Bossetti è avvenuto nel 2014 e la sua condanna all’ergastolo è stata confermata nel 2018.
Conclusione
La decisione della Cassazione di respingere la richiesta di nuovi accertamenti sui reperti ha sollevato polemiche e alimentato il dibattito sull’effettiva giustizia nel caso Yara. Mentre i difensori continuano a sostenere l’innocenza di Bossetti, resta ancora aperto il mistero su quanto accaduto a Yara Gambirasio.