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Bracconaggio, con la stagione venatoria sono stati intensificati i controlli nel bergamasco

Iniziata la stagione venatoria, le autorità hanno intensificato gli sforzi di contrasto al bracconaggio, caccia di frodo svolta in violazione delle normative vigenti. Un uomo è già stato arrestato per pratiche illegali.

Con l’inizio della stagione venatoria i Carabinieri Forestali hanno intensificato le attività di contrasto al fenomeno del bracconaggio su tutta la Provincia, al fine di garantire la tutela e la protezione del patrimonio faunistico quale bene ambientale di interesse internazionale, nazionale e regionale. In particolare, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Almenno San Salvatore (Bergamo), nel corso di un servizio anti-bracconaggio nel Comune di Costa Valle Imagna condotto la settimana scorsa, hanno sorpreso e deferito all’Autorità giudiziaria un bracconiere per il reato di furto venatorio e per pratiche di caccia illegali.

A seguito di segnalazione telefonica anonima, i militari con appostamenti mirati, constatavano l’attività sospetta di un soggetto intento a trasportare gabbie per uccelli in un garage di una civile abitazione. Sentendo provenire dallo stesso locale canti di fringillidi, i militari, dopo essersi presentati, procedevano all’identificazione dell’uomo e all’acquisizione delle informazioni circa l’attività perpetrata all’interno del locale. Dopo un’iniziale reticenza nel consentire alla pattuglia l’accesso al locale, l’autore della presunta condotta illecita,  procedeva all’apertura del garage. La perquisizione locale consentiva di rinvenire 30 esemplari di crociera (Loxia curvirostra), specie rigorosamente protetta dalla Convenzione di Berna e numerosi strumenti di caccia non consentiti: 11 bacchette cosparse di vischio per l’attività di cattura, 4 pali di metallo impiegati quali supporto alle bacchette, 24 anellini in plastica rimovibili per l’inanellamento e relativa attrezzatura per la loro applicazione.

Gli accertamenti effettuati sul posto e le dichiarazioni rese dallo stesso, consentivano di denunciare l’uomo, 67enne, alla Procura della Repubblica di Bergamo come autore delle condotte delittuose. La principale ipotesi di reato a suo carico, oltre alle sanzioni di natura contravvenzionale previste dalla legge nazionale sul prelievo venatorio, è il furto venatorio a cui il codice penale attribuisce al massimo la reclusione dai sei mesi ai tre anni.

Rimane alta la soglia di attenzione dei Carabinieri Forestali che, anche a stagione venatoria chiusa, continueranno i controlli sul territorio per impedire che i bracconieri esercitino la loro attività illegale, avvalendosi in questo della preziosa collaborazione dei cittadini, che potranno segnalare presunti illeciti al numero di emergenza ambientale 1515.

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