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Bonus Asilo nido: per l’anno 2022/23 al via le domande dal 31 marzo

La misura permette alle famiglie di abbattere i costi di
frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia

Trieste, 30 mar – “La cultura della qualità, della
disponibilità e dell’accessibilità nei servizi educativi per la
prima infanzia ha per questa Giunta una rilevanza particolare”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale Alessia Rosolen nel
lanciare l’abbattimento dei costi delle rette per l’asilo nido
evidenziando che “con questa misura la Regione, con uno
stanziamento di oltre 20 milioni di euro, azzera di fatto le
rette a carico delle famiglie con Isee fino a 50 mila euro i cui
figli risultano iscritti alle strutture pubbliche o private del
territorio. L’obiettivo è quello di facilitare l’accesso ai
servizi per la prima infanzia, rispondendo ai bisogni di
conciliazione vita-lavoro dei genitori e contribuire alla
prevenzione della povertà educativa, garantendo l’accessibilità
dei servizi a tutte le famiglie e in particolare a quelle più
numerose e fragili”.

Le famiglie possono presentare la domanda a partire dal 31 marzo
fino al 31 maggio. Le domande possono essere presentate anche
successivamente, ma saranno inserite in lista d’attesa e accolte
sulla base della disponibilità di risorse finanziarie che la
Regione trasferisce al Servizio sociale del Comune
territorialmente competente, seguendo l’ordine cronologico di
invio delle stesse.

Può presentare istanza per ottenere l’abbattimento della retta,
il genitore con figli di età compresa tra 0 e 3 anni iscritti ai
nidi pubblici o privati ricompresi nell’apposito Registro delle
strutture accreditate che va consultato, sul sito della Regione,
prima di fare domanda.

Per avere accesso alla misura è obbligatorio che, al momento
della presentazione della domanda, almeno uno dei genitori abbia
residenza o attività lavorativa in Friuli Venezia Giulia da
almeno 12 mesi continuativi ed essere in possesso di un Isee pari
o inferiore a 50 mila euro.

Il beneficio è inoltre riconosciuto alle madri di figli minori,
residenti o che lavorino nel territorio regionale da almeno un
anno continuativo, inserite in un percorso personalizzato di
protezione e sostegno all’uscita da situazioni di violenza, anche
in assenza di presentazione di dichiarazione Isee.

L’entità del beneficio mensile, cumulabile con la misura
nazionale, è determinata annualmente in base al tipo di servizio
frequentato e alle ore di frequenza: per i nuclei familiari con
un unico figlio minore (Isee fino a 50 mila euro) la misura è
stabilita fino a un massimo di 250 euro per la frequenza a tempo
pieno e fino a un massimo di 125 euro per la frequenza a tempo
parziale; per i nuclei familiari con due o più figli minori (Isee
fino a 50 mila euro) la misura è stabilita fino a un massimo di
450 euro per la frequenza a tempo pieno e fino a un massimo di
225 euro per la frequenza a tempo parziale.
Qualora il medesimo nucleo familiare abbia due o più figli che
frequentino contemporaneamente uno dei servizi educativi per la
prima infanzia, il beneficio è riconosciuto a tutti i figli nella
stessa misura e cioè fino a un massimo di 450 euro per il tempo
pieno e a un massimo di 225 euro per il tempo parziale.

Il beneficio è ridotto del 50 per cento se il genitore
richiedente, componente il nucleo familiare, è residente o presta
attività lavorativa nel territorio regionale da meno di 5 anni
continuativi.

La domanda deve essere presentata, esclusivamente in via
telematica, ai Servizi sociali dei Comuni territorialmente
competenti attraverso il sistema informativo IOL della Regione
Friuli Venezia Giulia. Le istanze devono essere presentate da un
genitore o affidatario appartenente al nucleo familiare
all’interno del quale è presente il bambino iscritto al nido.

“I cambiamenti demografici intervenuti negli ultimi decenni –
commenta Rosolen – hanno spinto l’Amministrazione regionale a una
più complessiva politica di valorizzazione dell’infanzia anche in
virtù delle conseguenze che questa può avere in ambito familiare,
delle pari opportunità, dell’occupazione. A partire da questa
misura, intendiamo ora adottare una politica tesa alla
definizione di un sistema educativo 0-6 anni e alla promozione di
un approccio integrato tra il diritto all’educazione e la
conciliazione capace di rispondere efficacemente alle esigenze
delle famiglie e al calo demografico”.

Per qualsiasi informazione è possibile consultare la “Guida per
presentazione delle domande” e le “Modalità di inserimento”
pubblicate sul sito della Regione o rivolgersi Servizio sociale
del Comune territorialmente competente. Per problemi tecnici è
possibile rivolgersi a Insiel ai recapiti telefonici: 800 098 788
(da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 18.00) oppure via mail a
assistenza.gest.doc@insiel.it.
ARC/COM/ma

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