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BolognaFiere, approvato il nuovo Contratto Integrativo aziendale, ma per i 97 lavoratori ceduti in BFS non si vede ancora una soluzione

Nel tardo pomeriggio di ieri (16 febbraio 2021) si è conclusa la consultazione dei lavoratori di BolognaFiere Spa sull’Ipotesi di Accordo per il rinnovo del Contratto integrativo aziendale, sottoscritta in data 11 febbraio da tutte le rappresentanze sindacali presenti in Fiera (Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Usb e Sgb).

Alla consultazione referendaria hanno partecipato circa il 90% dei lavoratori aventi diritto che hanno approvato l’ipotesi di accordo con il 98,87% dei voti favorevoli.

Il nuovo Integrativo aziendale, che entrerà in vigore dal primo marzo, rappresenta un importante risultato perché si inserisce nel percorso di recupero della vertenza che aveva visto nei mesi precedenti prima la disdetta dell’integrativo da parte dell’azienda e poi la cessione del personale di manifestazione da BolognaFiere a Bf servizi.

L’intesa sul Cia è stata preceduta da un’altra importante tappa, rappresentata dall’Accordo sui lavoratori con contratto a tempo determinato che è stato raggiunto l’8 febbraio scorso fra BolognaFiere Spa, Bf servizi e tutte le rappresentanze sindacali di entrambe l’azienda e che va a salvaguardare la posizione dei lavoratori a tempo determinato che storicamente prestavano servizio in occasione delle manifestazioni fieristiche, che in funzione del riassetto aziendale e della cessione di ramo d’Azienda rischiavano di perdere il diritto a lavorare in Fiera.

Il Contratto integrativo, seppur in una fase di enorme difficoltà per il comparto fieristico, è un accordo che da una parte salvaguardia i diritti conquistati negli anni dai lavoratori della Fiera, ma inserisce, anche, importanti innovazioni per rispondere ai nuovi bisogni che, ad esempio la pandemia e il lavoro a distanza hanno fatto emergere.

Il risultato rappresenta un punto di riferimento per l’intero settore, ma anche un tassello fondamentale nell’annunciato processo di fusione fra Bologna e Ieg (Rimini e Vicenza).

Nel merito il nuovo contratto amplia il capitolo della conciliazione fra tempi di vita e lavoro, inserendo flessibilità oraria e indennità ulteriori per il lavoro in orari e giorni “disagiati”, nonché la banca ore quale strumento a disposizione dei lavoratori e confermando le importanti maggiorazioni per il lavoro straordinario.

Potenziati anche gli strumenti a sostegno della genitorialità, del caregiver (permessi aggiuntivi, malattia bambino retribuita fino a 10 anni, integrazione al trattamento economico del congedo parentale, permessi per assistere famigliari non autosufficienti o ultraottantenni, ecc), con un approccio mirato alla parità sostanziale fra lavoratrici e lavoratori, non tralasciando anche gli aspetti relativi al diritto allo studio e alla formazione continua.

Il contratto integrativo contiene anche un’importante deroga al Jobs act in tema di divieto di controllo a distanza dei lavoratori, nonché la normazione dello Smart Working che diviene un diritto per tutti i lavoratori (fino a 100 giorni l’anno su base volontaria), sancendo altresì il diritto alla disconnessione, al godimento dei diritti collettivi e sindacali per gli smartworker, nonché la parità salariale attraverso il riconoscimento del buono pasto per le giornate di lavoro agile.

L’accordo introduce anche la banca del tempo solidale con la possibilità per i lavoratori di donare ore di lavoro per i colleghi in difficoltà, ore che verranno integrate (moltiplicandole) dall’azienda, nonché specifica ed estende le coperture assicurative per i lavoratori.

Ampliato anche il capitolo della previdenza complementare e del salario variabile, con un incremento dell’entità del premio di produttività per i lavoratori e la possibilità di conversione in welfare (ad integrazione e non in termini sostitutivi rispetto a quanto erogato dal pubblico).

Questo accordo dimostra come nonostante le difficoltà e gli atti unilaterali aziendali, le organizzazioni sindacali possano, anche attraverso la mobilitazione, affrontare e risolvere i problemi in un percorso comune e con la contrattazione.

Come rappresentanti dei lavoratori siamo soddisfatti del lavoro sin qui fatto, ma non possiamo dimenticare le traumatiche vicende del recente passato. Anche nel rapporto con le Istituzioni ci eravamo posti tre obbiettivi per ricomporre l’intera vicenda del “Mondo Fiera”: recupero del contratto integrativo di BolognaFiere spa; Tutela dei contratti a termine; recupero dei diritti e dei trattamenti dei lavoratori con contratto ciclico verticale trasferiti a BF servizi.

Due di questi punti sono stati raggiunti, ma la vertenza non si potrà dire conclusa sino a quando anche in Bf servizi non sarà raggiunto un accordo, perché abbiamo l’ambizione di non lasciare indietro nessuno, costruendo dei ponti non solo per garantire i diritti degli attuali lavoratori ma anche per quelli che verranno, perché crediamo che solo in questo modo si possano realmente realizzare i patti sul buon lavoro traducendoli dalle parole ai fatti.

Richiamiamo quindi l’azienda e i soci pubblici alla responsabilità, auspicando in tempi brevi un esito positivo anche nell’ultimo tavolo aperto.

Filcams Cgil Stefano Biosa

Fisascat Cisl Sara Ciurlia Capone

Uiltucs Aldo Giammella

Usb Lavoro Privato Fabio Perretta

Sgb Rosella Chirizzi

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